Congedo parentale, di cosa si tratta e cosa cambia da quest’anno, in arrivo importanti novità che non puoi assolutamente prendere sotto gamba.
Il congedo parentale è uno strumento che permette ai genitori di prendersi una pausa dal lavoro per dedicarsi ai bisogni dei propri bambini. Si tratta di uno strumento attraverso il quale l’assenza viene giustificata mantenendo il diritto alla retribuzione.
Alcune modifiche riguardo il congedo parentale sono state introdotte con la legge di bilancio 2023, successivamente con la manovra di quest’anno, è stato rivisto l’importo che spetta al padre e alla madre. Ci sono sicuramente dei cambiamenti rispetto agli scorsi anni, ed è importante restare aggiornati per non ricevere sorprese in futuro.
Congedo parentale, i cambiamenti previsti per il 2024
Stando ai dati rispetto agli scorsi anni, alle famiglie verrebbe corrisposto un congedo parentale molto più conveniente rispetto a quello degli altri anni. Per i primi due mesi infatti spetterebbe un’indennità pari all’80% della retribuzione che scende al 30% nel periodo successivo. Il congedo parentale può essere richiesto fino a quando il figlio ha 12 anni di età dopo la conclusione del periodo di congedo di maternità e di paternità.
Il lavoratore avrebbe diritto ad altri giorni di permesso da poter utilizzare per dedicarsi ai bisogni del figlio. Questa misura spetta ad entrambi genitori, la somma dei giorni di permesso di cui possono usufruire il padre e la madre non può essere superiore a 10 mesi. I giorni di permesso spettanti tuttavia variano in base al tipo della propria occupazione e a quella dell’altro genitore.
Congedo parentale, tutto quello che non può sfuggirti
I giorni spettanti di permesso variano a seconda di diversi fattori, secondo la legge una madre dipendente ha diritto a sei mesi. Un padre dipendente a sei mesi che si possono elevare a sette se quest’ultimo si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a tre mesi. Un genitore solo può arrivare a ottenere anche 11 mesi, infatti quando i genitori sono in coppia, il padre e la madre possono usufruire del congedo parentale anche nello stesso periodo.
I lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps hanno diritto a tre mesi, stesso discorso per le lavoratrici autonome. Se il bambino dovesse essere adottato non ci saranno distinzioni, il congedo parentale spetterà comunque ai genitori. Il congedo parentale viene pagato al 30% ma ci sono alcuni casi in cui però può salire all’80%. Il discorso riguarda il primo mese di congedo e si riferisce ai genitori che svolgono un lavoro da dipendente e che rientrano al lavoro al termine del congedo di maternità.
Secondo la legge di bilancio 2024 inoltre, si potrà aggiungere un mese retribuito al 60% entro i primi sei anni di vita del figlio, questa novità viene applicata sempre in favore dei lavoratori che rientrano nel concetto di paternità o maternità. Per ottenere l’agevolazione bisognerà inoltrare la domanda all’Inps, ad anticipare l’importo sarà il datore di lavoro e la richiesta potrà essere inoltrata anche online.