Fatture, pagamenti in contanti: le soglie da non superare

Quali sono i limiti dei pagamenti in contanti per le fatture. I rischi che si corrono usando i liquidi invece che altri strumenti consentiti.

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Pagamento fattura in contanti (codiciateco.it)

Quando si deve pagare un fornitore per un piccolo acquisto o un privato per un importo di scarso rilievo può capitare che venga richiesto l’uso del denaro contante. È facilmente immaginabile con somme di poche decine di euro che si preferisca avere immediatamente la disponibilità della somma in contanti.

Ma questo approccio, piuttosto comprensibile, che comporta in un contesto di intensiva lotta all’evasione fiscale? Come noto l’obiettivo di ridurre in comportamenti  illeciti in tema fiscale ha comportano l’adozione di alcune misure stringenti, a partire dai pagamenti delle transazioni tra privati. Oggi molto spesso sono richiesti e obbligatori movimenti tracciabili in queste operazioni, anche per importi minimi.

Le soglie per i pagamenti in contanti delle fatture

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Fatturazione elettronica, saldo in contanti (codiciateco.it)

Attualmente come detto molte transazioni sono possibili esclusivamente con mezzi di pagamento tracciabili (dai bonifici alle carte elettroniche di debito o credito), gli unici che consentono le detrazione fiscali in sede di dichiarazione dei redditi. Ma l’uso del contante non è vietato, almeno fino a una certa soglia.

Infatti in Italia si possono fare acquisti e quindi saldare fatture in soldi contanti fino alla cifra di 4.999 euro. Ma questo, soprattutto nel caso di professionisti e autonomi, può determinare una attenzione maggiore da parte del Fisco. Tutte le fatture sono ormai elettroniche e trasmesse telematicamente dal Sistema di Interscambio (SdI) gestito dall’Agenzia delle Entrate.

Questo significa che tutte le operazioni soggette ad IVA sono trasparenti e note all’Agenzia delle Entrate, cioè sono noti tutti i passaggi di denaro tra soggetti, tra chi fornisce un servizio e chi lo riceve, tra chi vende un prodotto e chi lo acquista. Quindi l’uso del denaro contante, pur non essendo vietato in questo contesto rappresenta un’anomalia, che spinge il Fisco a verifiche della transazione.

In caso di pagamento di una fattura con strumento tracciabili, ogni dubbio dell’Agenzia, soprattutto ai fini delle detrazioni e delle deduzioni fiscali, è facilmente risolvibile. Al contrario se il saldo della fattura avviene in denaro contante, non si può dimostrare concretamente di averlo effettuato. Il pericolo è che non potendo dimostrare di aver sostenuto il costo riportato dalla fattura, questa importo non sia riconosciuto dal Fisco e sia richiesto il pagamento delle tasse su di esso.

In altre parole, in sede di controlli fiscali, i pagamenti avvenuti con denaro contante non saranno dimostrabili e documentabili, anche se nella fatturazione elettronica il codice del contante esiste ed è il codice MP01. Il pagamento delle fatture in contante non può essere dimostrato e per il Fisco le fatture risultano non pagate e gli importi sottoposti a tassazione.

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