Un segnale molto incoraggiante per tutto il Paese, la sorpresa in una classifica molto importante. Vediamo di che cosa si tratta.
Spesso si parla dell’economia attraverso luoghi comuni, semplificazioni e generalizzazioni che non colgono tutte le sfumature e le differenze esistenti. Ma che soprattutto non sono rappresentative della realtà sociale, economica e culturale delle Regioni italiane. Ciò non significa che non vi siano problemi da risolvere, ma i luoghi comuni non aiutano di certo.
Soprattutto nel mondo del lavoro esistono certamente delle questioni aperte gravi e da affrontare, ma al tempo stesso ci sono delle situazioni che emergono e che indicano una controtendenza che è senza ombra di dubbio da evidenziare. E a confermare questa affermazione ci sono dati emersi anche recentemente.
Economia, la conferma di segnali positivi
Le notizie confortanti riguardano l’export, traino dell’economia nazionale, con i dati pubblicati qualche tempo fa dall’Istat. Infatti emerge chiaramente che nel terzo trimestre del 2023 l’export di prodotti fabbricati al Sud è letteralmente volato con un incremento del 7,9%, rispetto al secondo.
Il Nord Est del Paese si è attestato al più 1,7%, mentre Centro e Nord Ovest segnalano un calo nelle vendite pari rispettivamente al 3,9% e del 2,4%. Quindi il Meridione è locomotiva d’Italia per quanto riguarda le esportazioni. Complessivamente l’export italiano nei primi nove mesi dell’anno ha segnato una crescita pari all’1% rispetto al 2022. Ma si sono registrate evidenti differenze regionali.
Il Sud segna aumenti del 15,9%, il Nord Ovest del 3,5%, il Nord dello 0,2%. In calo il Centro con un segno negativo dell’1,6%, tracollo per le Isole con una diminuzione del 20,2%. A spiccare tra le Regioni del Mezzogiorno tra gennaio e settembre 2023 sono la Campania con una crescita del 27,6 %, la Calabria con il 20,9% e il Molise con il 18,3%. Seguono Abruzzo e Basilicata rispettivamente con il 13,7 e il 10,1%.
La prima Regione del Settentrione è il Piemonte con più 9,2%, poi c’è la Toscana con più 8,5%. Purtroppo vi sono anche della realtà locali che segnano il passo, anche in maniera grave. La Sardegna meno 26,7%, Valle d’Aosta meno 23%, Sicilia meno 16,7%, Lazio meno 11,9% e Marche meno 9,2%. A crescere in Campania è soprattutto il settore farmaceutico e botanico, con la regione che insieme a Toscana e Piemonte (autoveicoli) contribuiscono all’1,5% delle esportazioni italiane.
Anche nella classifica provinciale Napoli è in testa con export in crescita. A pesare sulle difficoltà di Sicilia e Sardegna la contrazione nelle vendite di prodotti petroliferi, mentre Lazio, Marche ed Emilia Romagna pesano i cali nei settori farmaceutici e botanici. Quindi il Sud si dimostra la locomotiva d’Italia almeno nelle esportazioni