Buone notizie per gli ex beneficiari del reddito di cittadinanza, anche quelli esclusi dal nuovo assegno di inclusione: l’INPS invia nuovi soldi ogni mese a partire da marzo. Di cosa si tratta
Introdotto il 1 marzo 2022, quando la società era ancora scottata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 anche se per fortuna ai titoli di coda, l’assegno unico è diventato presto una misura di sostegno fondamentale per qualunque famiglia in Italia. Anche perché tra i vari requisiti vantaggiosi ne ha presentato uno in particolare che lo ha reso sin da subito una prestazione di assoluto spessore: la totalità riguardante i beneficiari. Assegno unico universale: si chiama così tecnicamente, con l’ultimo termine che allude proprio allo smisurato bacino di soggetti che possono accedervi.
Tale sostegno INPS è infatti per tutti, indistintamente, senza differenze di reddito e di lavoro. Mentre in precedenza venivano penalizzati i lavoratori autonomi che, pur avendo figli, non potevano avere gli assegni famigliari, così come altre categorie anche sfavorite a tal proposito, con l’AUU anche partite iva e disoccupati hanno potuto godere di questo contributo mensile concreto e continuativo. E’ per tutti e indipendentemente anche dalla ricchezza di una famiglia: è chiaro che più è alto l’ISEE e meno soldi riceverà a favore di chi davvero ne ha bisogno, ma è prevista una cifra minima – da 57 euro quest’anno – anche per chi raggiunge il tetto massimo.
Ex beneficiari RdC, assegno unico su IBAN da marzo
Oltre ai lavoratori, però, come dicevamo tale misura di sostegno è andata in questi anni anche a chi era in attesa di un’occupazione ma nel frattempo era supportato da misure statali per tener botta. Come capita adesso ai nuovi beneficiari dell’assegno di inclusione, che oltre tale misura riceveranno anche l’assegno unico, o come è capitato agli ex beneficiari del reddito di cittadinanza che dallo scorso 31 dicembre hanno dubito dire addio al contributo governativo. Molti, però, non hanno avuto modo di ottenere la nuova prestazione subentrata, l’ADI appunto, ma potranno comunque contare con l’assegno unico.
A partire da marzo, infatti, gli ex titolari RdC dovranno fare nuova domanda per l’assegno unico tramite sito INPS o presso un caf. L’erogazioni in questo caso non giungerà più sulla vecchia carta ma su un proprio IBAN, che dovrà appartenere a chi presenta domanda, che andrà comunicato all’istituto. Mensilmente, quindi, arriveranno le somme spettanti direttamente sulla propria carta e – in quanto tale – del tutto prelevabili. C’è tempo fino a giugno per presentare richiesta: in questo caso, spetteranno tutti gli arretrati dei primi sei mesi dell’anno. Andando oltre, invece, si perderanno.