Pensione: ecco tutti gli errori che non dovresti mai commettere altrimenti rischi di doverla restituire, leggi attentamente.
Quando si riceve la pensione, bisognerebbe evitare di commettere alcuni errori, altrimenti il rischio è quello che debba essere restituita. Se ciò dovesse accadere, sicuramente non si ci ritroverà in una bella situazione, considerando i costi in aumento e l’inflazione, molte persone si trovano in difficoltà e fanno fatica a far fronte a tutte le spese. Nonostante il nuovo anno purtroppo, la situazione non sembra migliorare, per questo motivo essendo le pensioni già molto basse, almeno per la maggior parte degli italiani, sarebbe opportuno evitare di commettere errori e doversi ritrovare in una scomoda situazione, dovendo ridare indietro i soldi. Quando accadono disguidi di questo tipo, l’Inps potrebbe non erogare più la pensione al pensionato, il quale, se non ha nulla da parte, potrebbe ritrovarsi scoperto per svariati mesi, fin quando l’Inps non recupererà tutto il denaro erogato erroneamente.
Pensione, ecco gli errori da non commettere
In alcuni casi, potrebbe capitare che i trattamenti erogati dall’Inps, siano collegati ad altre situazioni reddituali o familiari del pensionato, il discorso si riferisce soprattutto ad alcune somme aggiuntive sulla pensione che devono essere confermate anno dopo anno. Per farlo, sono necessarie delle comunicazioni obbligatorie da parte del pensionato, che si dovrà occupare di mandare all’Inps, determinati documenti. Se non dovessero essere inoltrati, l’Inps può anche decidere di tagliare la prestazione, di sospenderla o di revocarla. Tuttavia questo è solo uno dei tanti casi in cui ciò potrebbe verificarsi, vediamo quando il pensionato potrebbe essere tenuto a dover restituire i soldi all’ente.
Pensionati nei guai, quando sono tenuti a restituire la somma della pensione
Nel momento in cui il pensionato dovesse decidere di lavorare, potrebbero esserci delle conseguenze infatti la pensione non è cumulabile con il reddito, vige infatti il divieto di cumulo. La norma è stata ufficializzata già a partire dal 2019 con quota 100, e con quota 102 nel 2023. Chi dovesse decidere e dunque di tornare in attività, potrebbe perdere la propria pensione o essere costretto a dover restituire i soldi all’Inps. L’unico caso in cui si può percepire un reddito cumulabile con la pensione, è se il denaro non supera i 5000 € di reddito annuo. Si tratta praticamente di un lavoro autonomo occasionale. In base alla propria pensione, e alla cifra che si riceve, bisogna dunque effettuare i vari calcoli per non farsi cogliere impreparati, e non ricevere brutte sorprese.