Seppur si tratti di una mossa estrema, la legge prevede l’esclusione di un figlio dall’eredità: capiamo come si può fare e in quali casi è concesso.
Parenti serpenti non è solo il titolo di un noto film del cinema italiano, ma talvolta una realtà che in molti si ritrovano a vivere. I disallineamenti con dei familiari possono portare, addirittura, alla scelta drastica di escluderli dalla successione ereditaria. Ebbene, la legge viene fortunatamente incontro a chi sceglie di privare gli aventi diritto all’eredità se sono state commesse delle ingiustizie.
E’ senza dubbio difficile escludere dal testamento un erede, ma non è impossibile. Se il processo d’esclusione di parenti lontani è in discesa, quello riguardante i figli è certamente più complesso, ma davanti alcuni casi specifici anche la legge si oppone alla successione. Vediamo cosa deve accadere.
Secondo quanto stabilito dalla legge, ogni figlio ha diritto ad una fetta dell’eredità dei genitori. Togliere il diritto verso ciò che è legittimo comporta delle conseguenze legali che possono includere persino l’invalidità dello stesso testamento. Prendiamo una situazione d’esempio che possa far comprendere meglio quanto accadrebbe: se un uomo lascia l’eredità a sua nipote e ai suoi pronipoti ma non ai suoi figli, ritenendo che essi non si siano presi cura di lui durante il corso della malattia e della vecchiaia, i diretti discendenti potrebbero impugnare il testamento (entro e non oltre 10 anni) e la nipote finirebbe a perdere parte di quanto ricevuto. Secondo le quote calcolate dal notaio, ai figli spetterebbe il 50% del patrimonio totale.
Stando a quanto dichiarato, non sarebbe possibile scegliere completamente a chi destinare l’eredità. Tuttavia, esistono delle eccezioni che stravolgono la regola. Parliamo di tutti i casi ritenuti “indegni”. L’indegnità di un figlio può comportare l’esclusione dal diritto ereditario: affinché questo accada, devono essere stati compiuti atti di gravissima entità che vanno ben oltre la mancanza d’attenzioni verso il defunto. Si tratta, ad esempio, di omicidio volontario o tentato omicidio verso il defunto, dell’altro genitore o di qualsiasi ascendente o discendente, così come violenza, percosse o lesioni, omicidio preterintenzionale, morte come conseguenza di un reato, l’aver nascosto o alterato il testamento, la scrittura di un testamento falso. La cerchia dei casi che ammettono l’esclusione dall’eredità è molto ristretta: oltre le occasioni sopracitate non è possibile scegliere di non lasciar nulla ad un diretto discendente.
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