Libretto postale, i tuoi genitori o zii ne avevano uno e al momento del decesso non hai provveduto a chiuderlo? Ecco cosa può accadere e cosa devi sapere. Scopriamo cosa prevede il regolamento in queste circostanze
I libretti postali sono un importante appiglio economico per milioni di italiani che vi pongono dei risparmi accumulati durante anni e anni di lavoro e accantonamento. Un deposito sicuro dove i soldi possono stare al sicuro e, in più, crescere; lentamente, certo, ma farlo comunque. Il che è senz’altro vantaggioso se si tratta di cifre che sono messe da parte e non toccate per avere un tesoretto in sicurezza per eventuali evenienza o emergenza. Il tutto tra l’altro gestibile e monitoratile facilmente tramite l’app.
Una modalità che ha abbracciato indistintamente tutte le fasce di età in questi anni ma soprattutto gli anziani che, abituati così da tradizione, continuano ancora oggi a investire così e a farlo con Poste italiane che da ente statale è sinonimo di garanzia. Inoltre i soldi su un libretto sono vantaggiosi perché per qualsiasi necessità i soldi sono comunque prelevabili in qualsiasi momento e senza alcun passaggio burocratico particolare. Via applicazione si fa in pochi secondi, altrimenti bisogna recarsi in ufficio dove il tutto anche avviene immediatamente.
Non è un caso, pertanto, considerando la fascia d’età anche alta di cui detto, i libretti postali rientrino in molti procedure di successione per quanto riguarda i conti presso Poste. Capita spesso, però, che un libretto associato a un anziano o persona poi successivamente defunta presenti pochi centesimi su e non venga chiuso. Non essendoci un’importante liquidità, gli eredi nemmeno si scomodano per provvedere all’interruzione del rapporto. Ma cosa succede in questi casi? Potrebbero esserci problemi all’indomani per i successori considerando eventuali spese?
La risposta è negativa: niente problemi per nessuno. Semplicemente alla lunga – registrando una lunghissima inattività – il libretto in questione verrà derubricato come dormiente e verrà automaticamente chiuso. Se vi dovesse essere un saldo superiore ai 100 euro vi saranno diversi avvisi all’intestatario che in caso di cedessi dovrebbero visualizzare gli eredi se hanno accesso al telefono o email, in caso valore inferiore alla suddetta cifra scatta invece la chiusura tacita senza preavviso.
Tuttavia c’è bisogno di tempo prima che un libretto diventi dormiente: è necessario che per 10 anni non vengano toccati. Dopodiché le cifre su di esso, trattasi anche di centesimi, vengono dirottate sul Fondo di Dormienza e perse per sempre. Ci sono casi in cui su questo fondo vanno anche cifre importanti come nelle circostanze in cui l’intestatario muore e non ha eredi diretti: i parenti più lontani o non ne sono al corrente o, pur sapendolo, non riescono a raccoglierne l’eredità in quanto servirebbe la presenza di tutti non sempre reperibili e disponibili.
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