Conto corrente ed eredità, c’è una cosa importante da sapere per chi ha fatto una successione per soldi fermi presso le carte di Poste italiane. Una grande opportunità
Doveva essere inizialmente solo un servizio di poste e telegrafi, invece è diventato nel corso dei secoli molto di più: Poste italiane è divenuta una banca pur non essendolo veramente ma affermandosi comunque come punto di riferimento assoluto per milioni e milioni di italiani e soprattutto smisurate generazioni giunte fino a oggi. Nel corso degli anni sempre più famiglia hanno affidato i propri risparmi in investimenti a bassissimo rischio come i famosi buoni fruttiferi postali o aperto conti correnti da utilizzare per vari servizi.
Anche per la telefonia e le utenze di luce e gas si fa riferimento a Poste, a dimostrazione della fiducia che avanza ma anche della tecnologia che progredisce a favore dei consumatori. E questo vedono tale marchio, considerando anche il ruolo statale, sempre più un riferimento per molteplici servizi. Tra cui, ovviamente, anche per quello per cui è nato: inviare pacchi. Tuttavia, nonostante le tante novità e il vecchio impegno, il contesto finanziario resta la principale richiesta tra Postepay, BancoPosta, Libretti postali e altro con le annesse offerte vantaggiose.
Eredità, la soluzione per chi riceve soldi da una successione
Conti correnti, cointestati e non, che un giorno – il più tardi possibile si spera sempre – andranno direttamente ai legittimi eredi. E per chi ha avuto genitori lungimiranti che hanno accantonato bene o che hanno avuto la possibilità di depositare un bel po’ di liquidità, un giorno si ritroverà un bel tesoretto. Come gestirlo a quel punto? E’ in questa direzione che verte un prodotto proposto da poco e che riguarda chi si sta ritrovando in questa condizione in questo periodo. Parliamo del buono fruttifero soluzione eredità.
Sottoscrivibile solo negli uffici postali in presenza fisica, è dedicato ai beneficiari di un procedimento successorio concluso proprio con Poste italiane. Permette di girare la cifra per farla fruttare fino a 4 anni, tenendola ancora da parte in sicurezza in attesa di capire cosa farne e permettendo che questa nel frattempo cresca. Raggiunge un massimo rendimento di 3,25% al suo apice. Come per qualsiasi altro buono, si può richiedere il rimborso parziale o totale in qualsiasi momento direttamente dall’app e nemmeno recandosi in ufficio.
Esempi buono fruttifero Poste eredità: quanto si guadagnerebbe
Con una cifra ipotetica di 20.000 euro, ne verrebbero per esempio 22.388,33€ a fine quadriennio. Non tantissimi per stessa natura dei buoni fruttiferi postali in quanto a bassissimo rischio, ma garantiscono un plus sufficiente per chi si accontenta di poco e per chi ha la priorità – più che altro – di tenere le proprie somme al sicuro ma senza deprezzarle al contempo. Considerando che in genere ogni buono ha una determinata durata, tale prodotto non sarà sempre a disposizione nel corso dei prossimi anni ma è verosimile che faccia da apripista a opportunità simili che arriveranno per chi eseguirà la successione per i conti di Poste italiane.
Ciò non toglie che in sua eventuale assenza si può sempre reinvestire la somma in tutti gli altri buoni a disposizione: non ci sono infatti vincoli in tal senso. Ed è in ogni caso una soluzione vantaggiosa, anche perché non mancano alternative a breve durata proprio come il buono eredità ma volendo ci sono anche impegni di più anni per chi volesse congelare la cifra per una più lunga durata per propositi futuri. Suoi o per le prossime generazioni a venire.