Energia rinnovabile: quante tasse paghiamo veramente da questo punto di vista, ecco a quanto ammontano, scopri le dichiarazioni dell’Agenzia delle Entrate.
Le energie rinnovabili sono fonti di energia, che si rigenerano autonomamente nel tempo e non si esauriscono, si tratta di uno dei tasselli fondamentali della transizione verso un sistema energetico mirato ad abbandonare i combustibili fossili, contrastando così il riscaldamento globale. L’Italia ha l’obiettivo di ridurre l’impatto delle emissioni inquinanti, soprattutto quelle legate alla produzione di energia.
Per questa ragione viene favorito l’insediamento di strutture per la produzione di energia verde, da fonti rinnovabili, evitare dispersioni è fondamentale da questo punto di vista. Secondo la normativa, le comunità energetiche, possono ottenere una tariffa incentivante ventennale, per l’energia condivisa tale contributo è dovuto dal GSE alla CER. Sono proprio le CER, ad avere la facoltà di distribuire la tariffa e il contributo ai propri membri.
La risoluzione 37/E, deriva dal quesito di un contribuente, in pratica una CER, è costituita in forma di ente associativo del terzo settore, di conseguenza può agire in favore dei propri membri o soci, che hanno partecipato all’autoconsumo di energia. L’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che anche in altri provvedimenti, era stata affrontata la questione, in particolare nella risposta all’interpello numero 37 del 2022, è stato stabilito che i provenienti derivanti dalla vendita di energia, concorrono a formare la base imponibile IRES. Per il fatto che gli stessi sono riconducibili allo svolgimento di attività commerciali, anche se non abituali. Ne deriva che i provenienti ricavati dalle vendite dell’energia, sono riconducibili alla categoria dei redditi diversi, dunque redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente.
L’Agenzia delle Entrate ci ha tenuto a precisare che la CER, nonostante abbia finalità sociali e dunque l’obiettivo sia quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai propri membri, o alle aree locali in cui opera, senza realizzare profitti finanziari. Nel momento in cui distribuisce gli utili ai partecipanti, vige comunque l’obbligo di dichiarazione dei redditi. Tali redditi appartengono alla categoria redditi diversi, e devono essere riportati sul modello 730 relativo al 2024, per quanto riguarda la tassazione si seguono le regole ordinarie.
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