Scontrino, se vogliamo evitare guai grossi faremmo meglio a chiedere sempre al negoziante di emetterlo e di consegnarcelo dopo l’acquisto.
Ammettiamolo: abbiamo un po’ tutti la tendenza a liberarci in fretta dello scontrino. È cosa nota che il commerciante rischierebbe grosso se dai controlli antievasione fiscale della Guardia di Finanza dovesse risultare che non ha emesso lo scontrino.
Ma cosa rischia il cliente che se ne esce dal negozio sprovvisto di scontrino? Può succedere di non averlo, lo sappiamo tutti. Magari perché il commerciante non ce lo ha proprio rilasciato e noi non abbiamo preteso di averlo (per dimenticanza, noncuranza, fretta o timidezza). Ma può anche succedere di dimenticarsi lo scontrino ricevuto nel negozio oppure semplicemente di perderlo. O ancora di buttarlo nella spazzatura insieme al sacchetto o alla confezione dei prodotti.
Per un verso o per l’altro, sta di fatto che possono essere tante le occasioni che vedono il cliente anche fresco di acquisto aggirarsi senza scontrino in tasca. Diventa perciò fondamentale capire cosa prevede la legge.
Quali sono perciò le responsabilità – e dunque le conseguenze legali – per il cliente senza scontrino? Cosa rischiamo in questo caso? Cerchiamo di capirlo meglio.
Fino a vent’anni fa il cliente “beccato” senza scontrino rischiava di prendersi una multa, come testimoniato da diversi casi di cronaca. Era un modo per disincentivare l’evasione fiscale con cui si cercava di spingere i clienti a richiedere lo scontrino o a segnalare la mancata emissione alle Fiamme Gialle.
In questa maniera però la responsabilità dell’evasione fiscale andava parzialmente a ricadere anche sul cliente incolpevole che aveva l’unico “torto” magari di aver involontariamente smarrito lo scontrino (del resto facile da perdere). Ragion per cui è intervenuto il decreto legge n. 69/2003 che ha cambiato le cose eliminando le sanzioni a danno dei clienti. Allo stato attuale un cliente senza scontrino non corre alcun rischio di essere sanzionato.
Va comunque ricordato che sia l’Agenzia delle Entrate che la Guardia di Finanza possono fare dei controlli sull’emissione degli scontrini. Tra questi controlli rientra anche la possibilità di chiedere informazioni ai clienti che escono dal negozio con gli acquisti. Nemmeno in questo caso la clientela corre rischi particolari, ma è fondamentale rispondere con sincerità e trasparenza alle domande dei finanzieri. In caso contrario si rischia di vedersi accusare del reato di falsa dichiarazione, con tanto di avvio di procedimento penale.
Non a tutti la GdF può chiedere collaborazioni. Sono esclusi i clienti minorenni, gli anziani affetti da infermità mentale o fisica o, in generale, in condizioni di disagio e incapacità. Questo perché per legge non possono fornire dichiarazioni attendibili e complete.
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