Sta circolando la notizia che il Governo vuole cancellare l’Assegno Unico. Ma è davvero così? Ecco che cosa sta succedendo.
Il quotidiano «la Repubblica» sostiene che nella prossima Finanziaria l’esecutivo potrebbe cancellare l’Assegno Unico. La misura, che oggi vale 20 miliardi e riguarda ogni anno oltre sei milioni di famiglie, subirebbe quindi un drastico cambiamento. La premier Giorgia Meloni è intervenuta sul caso, assicurando che «il Governo non abolirà l’Assegno Unico». Anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF), Giancarlo Giorgetti, è intervenuto, definendo la notizia come «fantasiosa» e «senza alcun fondamento».
Stop all’Assegno Unico oppure no? Ecco che cosa sta davvero accadendo in questi giorni
Secondo quanto riportato da «la Repubblica» il Governo vorrebbe togliere l’Assegno Unico per escludere i lavoratori stranieri dal beneficio: chi non presenta l’ISEE e chi ha un ISEE che supera i 45mila euro non potrà accedere al sussidio. La smentita da parte del MEF non si è fatta attendere, riconoscendo la notizia come mendace. Una parte dei motivi legati a tale cambiamento è connessa alla procedura di infrazione aperta nei confronti dell’Italia dall’Unione europea nel novembre 2023 a causa del requisito di 2 anni di residenza chiesto agli stranieri.
Le smentite sono arrivate anche dalla maggioranza, con il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Barelli, che parla di “fake news“, mentre dall’opposizione si attacca il governo su questa possibile scelta. Il governo Meloni sta al momento lavorando sulla prossima Manovra, ovvero il piano previsto per la spesa pubblica per i prossimi cinque anni che andrà inviato a Bruxelles entro il 20 settembre. La premier, a tal proposito, ha detto alla cittadinanza di diffidare «dalle fantasiose ricostruzioni su una Manovra ancora da scrivere».
Il sussidio non dovrebbe quindi essere soppresso dal Governo. L’Assegno Unico e Universale è il sostegno economico rivolto a lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, disoccupati e inoccupati con figli a carico fino al compimento dei ventuno anni. Il beneficio è rivolto anche alle famiglie che attendono i nuovi nati a decorrere dal settimo mese di gravidanza, fino al compimento del ventunesimo anno; alle famiglie con un figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
L’Assegno Unico può essere richiesto anche senza presentare l’ISEE, ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’AUU è riservato infatti a tutte le famiglie senza tenere in alcun conto il requisito del reddito per potervi accedere. L’ISEE, però, determina un cambiamento nel valore degli importi. Con l’aggiornamento dell’ISEE possono quindi venire accreditati gli eventuali arretrati, ovvero la differenza tra l’importo spettante in base all’ISEE e l’importo minimo ricevuto prima dell’aggiornamento dell’ISEE stesso.