Le casalinghe ne possono disporre, peccato però che non lo sappiano tutte. Sono tante infatti ad ignorare questa agevolazione, scopriamo di cosa si tratta.
Quello della casalinga è un lavoro assolutamente complesso e pieno di insidie, sotto tutti i punti di vista. Primo per quanto concerne l’aspetto economico: le casalinghe nonostante le fatiche quotidiane non percepiscono alcuna somma di denaro. Non è previsto uno stipendio e quindi si trovano a lavorare ed a provvedere in casa tra le pulizie e la crescita dei bambini, senza percepire nulla. Qui scatta anche l’insidia dal punto di vista sociale, cioè il fatto che non percepiscono lo stipendio. Quindi non avendo somme a disposizione non viene considerato come lavoro.
Quando in realtà fare la casalinga è un insieme di lavori che in altri contesti vengono retribuiti. E poi vi è un altro problema che riguarda proprio le insidie in senso stretto che si possono trovare in casa. Può sembrare un luogo molto idilliaco e pacifico ma in realtà possono presentarsi numerosi casi in cui veramente dentro casa si può ci si può ammalare, ci si può infortunare. In alcuni casi può essere anche letale, quindi è giusto che si circoscrivano queste condizioni pericolose e trovare una soluzione.
È passato un anno all’incirca dalla notizia diffusa in rete, un evento tragico che ha visto la morte di una donna per aver inalato durante la pulizia dei bagni di casa delle sostanze tossiche. Un mix letale creato dai detersivi. Questo è uno dei casi, magari forse il più estremo, ma purtroppo diffuso e che introduce una piaga attualissima, ieri come oggi ed avente per oggetto gli infortuni domestici. Questi sono più frequenti di quanto si possa pensare e mettono in pericolo le casalinghe.
Ecco perché già dal 1999, sentita l’esigenza di far qualcosa è stata introdotta l’assicurazione infortuni domestici gestita dall’INAIL. Per lavoro domestico si intendono tutte quelle incombenze che vengono svolte all’interno dell’abitazione in cui risiede il nucleo familiare senza alcun vincolo di subordinazione ed eseguite gratuitamente. L’incidente domestico è quell’evento che comporta una lesione alla salute di una persona all’interno dell’abitazione stessa.
La legge 493 del 1999 ha posto una disciplina per garantire un’assicurazione alle casalinghe. In realtà la specifica INAIL è entrata in vigore nel 2001 ed ha subito poi delle modifiche con la legge 145 del 2018. Lo scopo di queste migliorie è stato quello di innalzare il limite di età per la copertura assicurativa quindi si passa dai 65 ai 67 anni. Ha modificato l’inabilità permanente, quindi il grado per ottenere la rendita, ma non si è fermata qui la normativa. Ha previsto altresì delle prestazioni aggiuntive per i titolari di vendita con danni particolarmente gravi.
Quindi l’assicurazione casalinghe è rivolta a tutti coloro – uomini e donne – in un’età compresa tra i 18 e 67 anni svolgono abitualmente, esclusivamente e gratuitamente l’attività di cura in casa. Questo include non solo le classiche casalinghe, ma anche i pensionati che comunque hanno meno di 67 anni, gli studenti fuori sede, i giovani cerca di lavoro e che si occupano della casa. Medesima tutela anche per i lavoratori in cassa integrazione, i disoccupati e quelli che svolgono lavori stagionali o parziali. Una tutela riconosciuta ampiamente e che include una grossa fetta di popolazione.
Il rinnovo dell’assicurazione occorre farlo entro il 31 gennaio di ogni anno e la quota da versare è pari 24 euro quindi una cifra veramente esigua ma che può fare realmente la differenza. Se tuttavia il reddito personale lordo è inferiore ai 4.648 euro o il reddito familiare lordo è inferiore ai 9.296 euro, si avrà diritto all’esonero di tale pagamento.
L’assicurazione si estrinseca in una rendita mensile nei casi di lesione nella misura pari al 16%, un risarcimento di 337,00 euro una tantum per danni con una percentuale fino al 15% ed un assegno per l’assistenza personale nei casi di lesioni e specifiche condizioni di salute pari a 632,00 euro. Nel caso di decesso per infortunio la rendita per i superstiti è prevista, così come un assegno funerario, una tantum di 11.612 euro.
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