Occhio aperti quando si prende un taxi, potreste incontrare un autista non autorizzato o comunque pronto ad approfittarne: cosa fare banalmente per tutelarvi
Le vacanze si avvicinano e c’è chi inizia a intravedere già la spiaggia, il relax, il dolce suono delle onde e a sentire il sole che bacia il proprio volto e corpo. Ci sono due tipi di persone a ridosso di maggio: chi ha già da tempo organizzato e pianificato la propria vacanza, versando già un anticipo per bloccare il tutto e stare a pensiero tranquillo fino a quando arriverà il momento, e chi invece inizia a drizzare le antenne ed è pronto a improvvisare cercando di accaparrarsi la soluzione migliore al prezzo più conveniente.
Bloccare soluzioni in anticipo garantisce ovviamente di risparmiare teoricamente, o quanto meno di spalmare la somma necessaria ‘partendo da dietro’ e avendo più mesi per spalmarla e arrivare all’impegno senza troppi affanni. Tale soluzione, però, è possibile per chi conosce in largo anticipo i propri giorni di ferie e tale concessione non è per tutti. C’è chi deve attendere fino alla fine per averne idea e autorizzazione tramite il lavoro e a quel punto c’è poco da fare, se non appunto setacciare il web e identificare quanto meno la soluzione più vantaggiosa sul piano economico.
Che sia in un modo o nell’altro, la vacanza significa spesso anche l’ausilio di un taxi. Fermo restando che vi sono anche soluzioni alternative come i mezzi di trasporto che in località turistiche sono precisi e ben organizzati, c’è sempre chi preferisce la comodità e l’esclusività e opta per soluzioni facili o in alternativa i moderni Uber. In un caso o nell’altro, chiamando un autista, bisogna sempre fare attenzione alle possibili frodi che potrebbero esserci a svantaggio dell’ospite che viene notoriamente preso di mira per provare a spillare qualche soldo in più del dovuto dai lavoratori residenti più maliziosi.
Il problema principale per i taxi è identificare innanzitutto quelli legittimi, con licenza: difficile farlo senza vedere la documentazione, al massimo si possono avere segnali da eventuali atteggiamenti poco professionali del tassista, come una certa fretta per farvi salire a bordo, partendo magari da una posizione più defilata rispetto ad altre auto, o da una vettura che sembra diversa dalle altre. Anche chi ha regolarmente l’autorizzazione però potrebbe provare a trarne un vantaggio. Ovviamente guai a generalizzare considerando i tantissimi professionisti esemplari che rendono orgoglio alla categoria, ma purtroppo il malintenzionato si nasconde in ogni contesto.
A tal proposito ci sono due modi banali per tutelarvi: chiedere la ricevuta a termine della corsa o magari, meglio ancora, accennarlo ancor prima che questa termini, così che l’eventuale tassista con sinistre intenzioni desista dal fare cose non proprio legittime. Mentre chi è a posto con la coscienza compila subito la ricevuta indicando tratta, cifra e quant’altro, gli altri nemmeno ci pensano e storcono il naso quando viene richiesta.
Un’altra tecnica semplicissima per verificare il tutto è consultare la tratta tramite mappe o Google Maps, così da capire quanto dista la meta: se il navigatore con satellitare vi dice 10 minuti e ne impieghereste 25, magari anche senza traffico, ci sarebbe qualcosa che non va che può essere serenamente rinfacciato a chi vi avrà accompagnato. Fermo restando che con numero licenza, nome tassista o semplice targa si può fare segnalazione al Comune in caso di eventuale frode o situazione poco chiara.
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