Come svolgere una donazione nel modo meno dispendioso? Ecco come poter donare al proprio figlio un’immobile.
Conosciamo i costi della vendita degli immobili e spesso ci troviamo davanti l’impossibilità di cambiare lo status quo. Eccoci, quindi, che dobbiamo prendere una sola decisione, quella di non modificare e lasciare tutto nello stato in cui si trova. Ma se volessimo donare un nostro immobile a nostro figlio/a? Come possiamo fare? Esistono alcune opzioni, ma la stessa donazione è percorribile, in base anche a delle spese obbligate che dobbiamo constatare nella nostra spiegazione.
Donazione immobili: ecco come poterlo fare
Quando abbiamo la disponibilità di un’immobile e una prole a cui donare il frutto dei nostri sforzi, possiamo pensare di voler passare le nostre proprietà prima della nostra dipartita. Ma se volessimo fare questa scelta, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo proseguire per la vendita? Sicuramente la vendita è una delle opzioni, ma obbliga un passaggio di soldi che non è detto che sia disponibile dallo stesso figlio e, soprattutto, la volontà del genitore potrebbe non essere quella di ricavare un guadagno dalla vendita, ma di donare, a tutti gli effetti, l’immobile al proprio figlio. Se si volesse, quindi, svolgere una donazione, come si dovrebbe fare? Esistono delle opzioni a costi anche abbattuti, vediamo insieme.
La donazione richiede un atto notarile, anche definibile atto pubblico, ma non impone il problema del corrispettivo, come in caso della vendita. Questo, quindi, si definisce un contratto a titolo gratuito che presenta delle spese obbligate non legate alla vendita ma alla costituzione dell’atto. Per prima cosa troviamo l’imposta di registro che ha un valore pari al 2% del valore catastale dell’immobile, se prima casa, differentemente al 9%. L’imposta grava, però, sul donatario, quindi chi riceve la donazione.
Costi e documenti pe la donazione: ecco come fare
Insieme a questa imposta troviamo anche l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale, pari a 50 euro ciascuno se si tratta di prima casa. In caso contrario si conta rispettivamente il 2% e l’1%. Infine l’imposta sulle donazioni non è dovuta per immobili di un valore inferiore a 1 milione di euro. Quindi, infine, l’onorario del notaio. Si porta all’attenzione, però, che il donatario, entro dieci anni dalla morte del donatore, potrebbe subire l’azione di riduzione da parte di fratelli o coniuge. Questo può succedere se i soggetti risultano avere un diritto prelativo sulle quote dell’immobile
Preso atto, quindi, delle spese che si costituisce nell’atto per la donazione sorge una domanda spontanea, è possibile svolgere una donazione in modo gratuito? Possibilmente la proprietà si può trasferire ricorrendo all’usucapione. Si tratta di una situazione nella quale il genitore consegna la disponibilità materiale dell’immobile. Per poter avvalere i propri diritti nell’usucapione, però, ci sarà bisogno di un decorso di venti anni e un’avvocato che costituisca una causa contro il suddetto genitore. Causa che, attraverso una sede di mediazione, può evitare la trafila della cassazione.