Domanda ADI respinta? C’è un modo per rientrarci comunque

Domanda ADI respinta causa ISEE? Molti non sanno che c’è un modo per rientrarci comunque: ovviamente non riguarderà tutti ma può essere determinante per molte famiglie 

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ADI, l’escamotage per rientrare comunque anche con domanda respinta – CodiciAteco.it

L’assegno di inclusione, introdotto ufficialmente dallo scorso 1 gennaio 2024, è diventata una solida realtà dopo i primi mesi di assestamento e approfondimento con molti punti che erano ancora non chiarissimi ai nuovi percettori. Molti arrivavano dall’ex reddito di cittadinanza nel frattempo accantonato il 31 dicembre 2023 precedente e non avevano propriamente idea di cosa comportasse questo cambio, condizione invece oggi nota specialmente a chi invece – rispetto al vecchio RdC – non hanno potuto beneficiare di questa nuova misura per mancanza di un minore, disabile o anziano in famiglia dato che è un requisito fondamentale per accedervi.

Molti invece hanno dovuto attendere per questioni burocratiche o errori di forma ma hanno finalmente avuto accesso al contributo, per poi ritirare anche la nuova carta presso gli uffici di Poste italiane con cui hanno potuto beneficiare degli almeno 480 euro al mese: è infatti questa la cifra minima garantita, la quale poi aumenta in base alla composizione del nucleo familiare e alla scala di equivalenza INPS per tale misura. E parliamo di aiuto dalla durata di 18 mesi totali con la possibilità di rinnovarlo, con un mese di stop nel mezzo, per un altro anno e senza limiti di rinnovi lì dove vi siano sempre e comunque le condizioni richieste.

Domanda ADI respinta, quali sono i requisiti

sito INPS ADI
Assegno di inclusione, requisiti e come poter fare per rientrare comunque – CodiciAteco.it

Quali sono i requisiti richiesti? Oltre a quanto detto in apertura, è necessario inoltre un ISEE valido in corso che non ecceda i 9.360 euro, un valore del reddito familiare sotto i 6.000 euro annui ma moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza ADI. Il patrimonio immobiliare, invece, non deve andare oltre i 150 mila euro per quanto riguarda il valore IMU. Il patrimonio mobiliare invece non superare i 6.000 euro per i nuclei composti da un solo componente, 8.000 euro per quelli composti da due componenti e 10.000 euro per tre o più componenti con la soglia che aumenta 1.000 euro per ogni figlio a partire dal terzo.

Molte famiglie si sono viste respinte le domande a causa di questi parametri. Anche solo uno è sufficiente per bloccare il tutto e costringere a dirottare, lì dove possibile, sul supporto per la formazione e il lavoro che è l’altra misura introdotta dal governo per chi non ha i requisiti per accedere alla carta ADI. Ma ci sarebbe un modo, tecnicamente, per rientrare comunque nell’ADI pur non riuscendoci. Se è l’ISEE il solo e unico problema, molte persone potrebbero ‘aggirare’ il problema con una soluzione assolutamente legale e giusta.

ISEE corrente possibile alleato per assegno di inclusione

Come? Presentando l’ISEE corrente piuttosto che quello ordinario. Quest’ultimo è quello che solitamente facciamo per le prestazioni economiche INPS, ma si rifà di due anni in due anni e non è sempre equo: se oggi una situazione vive una situazione complessa ma due anni fa stava decisamente meglio, risulterà al momento ancora nello splendore di un tempo. Con l’ISEE corrente, invece, la situazione inquadrata è quella più recente. Le famiglie che non accedono all’ADI per un soffio tramite ISEE corrente potrebbero quindi riuscirci con la sua variante non sempre considerata ma spesso alleata preziosa come in questo caso. Ovviamente non riguarderà indistintamente tutti ma solo chi è stato escluso per un soffio, rimanendo a filo a filo.

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