Documenti da conservare per 5, 10 o 20 anni: occhio a multe, scontrini e bollette

Molti ignorano che alcuni documenti non possono essere gettati nella spazzatura dopo poco tempo dall’emissione: potrebbero essere richiesti addirittura 5, 10 o 20 anni dopo. Vediamo insieme quali sono e perché. 

scontrini, multe, bollette dopo quanto si possono buttare
Non buttare scontrini, multe e bollette (Codiciateco.it)

Alcuni documenti possono rendersi necessari e venire richiesti per accertamenti e consultazioni anche dopo 5, 10 o 20 anni. Proprio per questo, gettarli via è altamente sconsigliato. Può accadere, ad esempio, che alcuni scontrini vengano messi istintivamente nel portafogli dopo l’acquisto, ma al momento di una pulizia della borsa e dei suoi accessori, puntualmente finiscono nella spazzatura. La stessa sorte tocca anche alle multe o alle bollette appena pagate. Almeno per queste ultime, in parte, siamo agevolati dall’utilizzo della tecnologia: molti gestori di acqua, luce e gas inviano la bolletta tramite mail, dunque è più facile mantenerla negli anni ed è facilmente reperibile tramite una ricerca nella casella di posta elettronica o sul proprio account della società operatrice delle proprie utenze.

Purtroppo, alcuni documenti possono servire dopo anni di tempo dalla loro emissione. Bisogna rassegnarsi e resistere alla tentazione di mettere ordine tra le proprie scartoffie. Vediamo insieme quali di essi vanno conservati e per quanto tempo.

Multe, scontrini e bollette: per quanto tempo non vanno buttati via

scontrini, multe, bollette dopo quanto si possono buttare
Documenti da non buttare per 5, 10 o 20 anni (Codiciateco.it)

Conservare i documenti cartacei in buono stato e in un luogo sicuro, è importante in caso di futuri controlli circa l’avvenuto pagamento di multe o tasse. Per evitare di commettere l’errore di sbarazzarsi di un documento prima del tempo o di tenerlo in casa più del dovuto, vediamo effettivamente dopo quanti anni non possono più richiedere la prova del pagamento di una determinata spesa.

La dichiarazione dei redditi  va conservata per 5 anni, poiché il fisco può operare controlli fino a sette anni dopo. Stesso periodo vale per le bollette di acqua, luce, gas e telefono: vanno conservate per 5 anni dalla loro scadenza. In caso di luce e gas, possono bastare anche solo 2 anni.

In quanto agli scontrini degli acquisti personali, andrebbero conservati per almeno 26 mesi per far valere la garanzia legale e poter riconsegnare il prodotto in caso di difetto o malfunzionamento. Per le multe, invece, il termine di prescrizione è di 5 anni per le violazioni accertate da polizia stradale o carabinieri, altrimenti di due anni se rilevate dal Comune.

Ancora, spese condominiali, affitti e tasse sui rifiuti vanno conservati per almeno 5 anni, mentre documenti relativi a mutui e finanziamenti anche per 10 anni dalla fine del contratto. Per il bollo dell’auto è previsto un tempo di 3 anni, le certificazioni dei titoli di studio vanno conservate per sempre, così come rogiti, documenti di proprietà e referti medici.

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