Se hai terminato il tuo percorso lavorativo e pensi di fare domanda per prendere l’assegno di disoccupazione, è il caso di essere informato su queste limitazioni.
L’assegno di disoccupazione NasPi non è percepibile da chiunque. Ci sono dei casi in cui non è concesso alcun aiuto economico, in quanto la situazione non rientra tra quelle che danno il diritto di fruire dell’agevolazione. Di certo, un ampio numero di casistiche offre la possibilità di percepire la NasPi, ma non bisogna pensare che sia facile ottenerla.
E’ fondamentale, innanzitutto, che la perdita del lavoro avvenga per licenziamento sotto volontà del datore di lavoro. Non si può rassegnare le dimissioni di propria iniziativa, a meno che non sussistano situazioni gravi che impediscano al lavoratore di proseguire il proprio servizio anche solo per un altro giorno. Sottintendiamo che si tratti di lavori subordinati: per percepire la NasPi il lavoro svolto deve aver comportato un ruolo da dipendente all’interno di un’azienda. Non possono percepire il sussidio i liberi professionisti, collaboratori, stagisti o Partite Iva. Ancora, è necessario il rispetto di alcune tempistiche: è obbligatorio aver lavorato per un tempo “minimo” prestabilito negli ultimi 4 anni per poter accedere alla disoccupazione.
NasPi, quanto devo aver lavorato per percepire l’assegno
La legislazione non fa riferimento al numero di giorni lavorati nello stabilire il diritto alla percezione della NasPi. Al contrario, vengono calcolati i contributi versati dal lavoratore e accumulati nel periodo di attività, anche solo “idealmente” (quindi a prescindere dal fatto che il datore di lavoro li abbia realmente versati). Quando si parla di NasPi, dunque, si parla di “requisito contributivo”.
Tutti coloro che hanno lavorato part-time o full-time, con contratto a tempo determinato o indeterminato, possono percepire la disoccupazione purché si venga licenziati dopo un periodo contributivo specifico. La fine del rapporto di lavoro dovrà dipendere da un licenziamento per mano del datore di lavoro o dalle dimissioni per giusta causa da parte del lavoratore. E’ necessario avere alle spalle almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni che precedono l’inizio dello stato di disoccupazione. Significa che, in sintesi, è obbligatorio aver lavorato almeno 3 mesi per poter godere del diritto di ottenere l’assegno.