Dal prossimo anno sarà in vigore un nuovo tasso legale degli interessi e i vantaggi per i debitori saranno straordinari.
Il 1° gennaio entrerà in vigore il nuovo tasso legale degli interessi, che sarà notevolmente ridotto.
Nel dettaglio, passerà dal 5% al 2,5%, grazie ad un provvedimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in seguito all’adeguamento periodico all’inflazione. Il tasso legale degli interessi, infatti, segue le sorti dell’inflazione e del rendimento medio annuo dei titoli di Stato a breve termine. A stabilirlo è l’art. 1284 del codice civile.
Per questo motivo, la percentuale viene aggiornata ogni anno dal MEF. Negli ultimi anni, ad esempio, le variazioni sono state molto evidenti perché si è passati dall’1,5% del 2022 al 5% del 2023. Dal prossimo anno, per fortuna, il tasso legale degli interessi di dimezzerà e sarà fissato al 2,5%.
La riforma avrà un impatto significativo per i contribuenti. Nel caso in cui sorgano dei debiti, infatti, dal giorno successivo a quello in cui è richiesto il pagamento sorgono gli interessi. Questo avviene per i crediti certi, liquidi ed esigibili, cioè quelli che hanno un importo determinato o determinabile e a cui non sono stati apposti termini o condizioni. Di conseguenza, il debitore sarà obbligato a pagare, oltre al capitale, anche gli interessi.
Nel caso in cui non sia stata decisa la percentuale degli interessi, si applica il tasso legale, cioè quello stabilito dalla legge, su indicazione annua del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Gli interessi legali non vincolano solo i crediti, ma il tasso legale trova applicazione anche per gli interessi compensativi, cioè quelli relativi a un prezzo accordato anche se non ancora esigibile. È il caso, ad esempio, di un bene venduto che produce frutti.
Ma l’esempio più conosciuto di applicazione degli interessi legali è quello che riguarda i prestiti. Un soggetto che deve restituire il capitale al creditore dovrà pagare anche tutti gli interessi legali. Il tasso legale si applica anche agli interessi moratori, anche se il creditore non prova di aver subito alcun pregiudizio.
Se, però prima della mora erano stati stabiliti interessi di valore superiore a quello legale, quelli moratori vanno versati nella stessa misura superiore.
Ricordiamo, infine, che, per la determinazione dell’ammontare dell’usufrutto e della nuda proprietà, che si basa sul tasso legale degli interessi, ci sarà una modifica. I coefficienti utilizzati per tale calcolo, stabiliti nell’Allegato al D.P.R. n. 131/1986, saranno oggetto della riforma degli interessi legali.
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