Se non siete riusciti a presentare la dichiarazione Iva entro il 30 aprile, non tutto è perduto: ecco come rimediare per non avere brutte sorprese.
Da gennaio 2024 è in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica per chi lavora con Partita Iva. Non tutti hanno assimilato la novità nei tempi previsti e questa potrebbe essere una delle ragioni per cui non sia stata fatta la dichiarazione Iva entro il 30 aprile 2024. Ma l’Agenzia delle Entrate non userà il pugno duro con chi non ha rispettato la data, al contrario tende una mano ai contribuenti con la campagna Fisco amico che continua a venire incontro agli italiani in difficoltà.
Esiste anche la possibilità che la dichiarazione Iva sia stata fatta ma sono stati commessi degli errori che proprio per merito della fatturazione elettronica vengono subito all’occhio all’Agenzia delle entrate. Per il fisco, infatti, ora è molto più facile incrociare i dati dei contribuenti derivanti dalle fatture trasmesse attraverso il sistema di interscambio e i dati della dichiarazione Iva. Scopriamo ora cosa possiamo fare in assenza di dichiarazione Iva o in presenza di documenti errati.
È la stessa Agenzia delle Entrate, a informare i possessori di Partita iva per i quali siano emersi problemi con l’ultima dichiarazione, come la mancata presentazione oppure la presentazione della stessa senza la compilazione del quadro VE o con operazioni attive dichiarate inferiori a 1.000 euro, si può fare una comunicazione via Pec in cui sono indicati gli errori. La stessa comunicazione dell’Agenzia è presente nel cassetto fiscale alla voce “ fatture e corrispettivi ”. La comunicazione del contribuente sarà inviata anche alla Guardia di Finanza.
Dopo la comunicazione via Pec, o tramite cassetto fiscale, il contribuente se non ha proprio fatto la dichiarazione Iva ha 90 giorni di tempo dal termine per la presentazione (30 aprile 2024). Effettuando la dichiarazione nei tempi giusti si può beneficiare dello sconto sulle sanzioni previsto dal ravvedimento operoso (articolo 13, comma 1, lettera c), Dlgs n. 472/1997). In caso di errori, invece, si può presentare una dichiarazione integrativa con il versamento delle maggiori imposte, degli interessi e delle sanzioni in misura ridotta (articolo 13, comma 1, lettera a-bis), Dlgs n. 472/1997).
Calcolando il primo termine previsto, ossia il 30 aprile 2024, questo vuol dire che chi è in difetto con il fisco in materia di Iva, può provvedere a sanare tutto entro il 30 luglio 2024. Oltre quella data, iniziano poi i problemi, quelli veri, dunque è meglio fare attenzione e porre rimedio il prima possibile.
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