Se devi comprare una stufa a pellet, fai molta attenzione a questa detrazione, perché puoi risparmiare non poco sull’acquisto. Ecco come.
Con il freddo di Natale e l’aumento delle tariffe del gas, gli italiani sono preoccupati su come riscaldarsi dal freddo invernale. La buona notizia su questo fronte è che il prezzo del pellet continua a scendere, scendendo di oltre il 40% rispetto all’anno scorso. Il prezzo medio nazionale è al momento intorno ai 6,19 euro al sacco. Questa riduzione ha portato a un ulteriore aumento nella vendita delle stufe a pellet, che già nel 2019 erano aumentate del 21%.
Attenzione, però: esistono molte detrazioni per chi sostituisce o acquista un nuovo sistema di riscaldamento a pellet. Queste sono accessibili attraverso il bonus ristrutturazione, l’Ecobonus 50%, il Superbonus 90% e il conto termico, misure che puntano a migliorare l’efficienza energetica dell’appartamento. Questo si sposa benissimo con l’uso del pellet, che garantisce un risparmio economico rispetto al gas. Tenendo presente i vantaggi, quindi, è bene approfondire tutte le detrazioni a cui abbiamo accesso quando passiamo al pellet.
Comprare stufa a pellet: tutte le agevolazioni
La prima agevolazione da considerare è il Bonus mobili, con una detrazione del 50% su una spesa fino a 8.000 euro. Questa misura è disponibile fino al 31 dicembre 2024 e viene fornita in 10 quote annuali. Il bonus si applica a interventi di ristrutturazione, ma contano anche interventi di manutenzione straordinaria e lavori che migliorano l’efficienza energetica. Questo vuol dire che il bonus è utilizzabile per installare impianti di climatizzazione, pompe di calore o, appunto, stufe a pellet.
Segue il Bonus ristrutturazione, pari al 50% su una spesa massima di 96.000 euro, sempre ripartibili in 10 quote annuali. Questa spetta solo in caso di intervento di manutenzione straordinaria, restauro o risanamento. Segue l’Ecobonus, che detrae il 50% della spesa per una sola riqualificazione dell’impianto energetico e 65% se riguardano l’intero edificio. Per questo bonus il rendimento energetico della stufa deve essere di almeno 85% con una certificazione ambientale a 4 o 5 stelle, a seconda che sia una sostituzione o un apparecchio nuovo. L’importo detraibile ha un tetto massimo di 60.000 euro.
Infine c’è il superbonus, che raggiunge la percentuale del 90%. Per aver diritto a questo bonus, però, bisogna effettuare lavori trainanti, e la sostituzione è considerata tale solo se è per sostituire un vecchio impianto. Anche qui il nuovo apparecchio richiede una certificazione ambientale di 5 stelle e un miglioramento energetico di almeno due classi.