La vita delle persone in carcere resta spesso un mistero per chi conduce una normale esistenza al di fuori di quelle mura. E’ risaputo che svolgono varie attività mentre scontano la loro pena, ma quali lavori gli viene concesso di praticare e quanto guadagnano?
Conosciamo meglio la realtà di un detenuto in Italia: quali mansioni possono essere svolte in carcere e quali sono i guadagni previsti? Il lavoro nella vita di una persona che sta scontando una pena ricopre un elemento chiave di rieducazione: la disciplina e il senso di responsabilità sono concetti fondamentali per poter ricominciare una nuova vita.
Il tempo di detenzione non consiste solamente in una privazione della libertà. Ne consegue anche la rieducazione per il reinserimento sociale della persona: il lavoro costituisce una delle opportunità concesse al detenuto per sviluppare nuove competenze professionali utili per il prossimo futuro al di là delle mura. Le attività che possono essere svolte sono innumerevoli e consistono in operazioni tanto all’interno della struttura quanto in servizi da svolgere per aziende esterne.
Che lavoro può svolgere un detenuto e quanto guadagna?
Com’è facile immaginare, le attività svolte da un detenuto prevedono una paga modesta, la quale varia in base alla tipologia di lavoro svolto e all’ente per il quale viene erogato il servizio. I dati del 2022 mostrarono che il 29,2% di detenuti in Italia svolgeva un’attività lavorativa e un 4% di essi lo faceva per una ditta esterna (per la quale è previsto uno sgravio fiscale per aver assunto un detenuto). In quanto ai lavori per l’amministrazione penitenziaria, il guadagno ammonta a due terzi di quanto stabilito dalla normale contrattazione collettiva per lavoratori liberi: significa che per un lavoratore esterno pagato 1000 euro al mese, un detenuto guadagna 600 euro per lo stesso lavoro (che corrisponde alla cifra massima percepibile).
In caso di prestazioni per aziende esterne, invece, i detenuti possono beneficiare anche di incentivi fiscali e contributivi. Queste integrazioni sono pensate proprio per favorire l’occupazione dei detenuti e facilitarne il reinserimento nella società. Il guadagno varia in base alla tipologia di lavoro svolto e alle ore settimanali lavorate: in media, calcoliamo 3 euro l’ora di remunerazione, che può tuttavia oscillare da 1,50 a 6 euro l’ora. Il minimo è fissato a 1,50 euro per mansioni meno specializzate, mentre per lavori che richiedono delle competenze specifiche o maggiori responsabilità, la cifra può salire fino a 6 euro.
Quali lavori può svolgere un detenuto
Non bisogna pensare che questi guadagni finiscano nelle tasche del lavoratore. Vengono gestiti in modo da ammortizzare le spese del carcere o per il mantenimento del detenuto stesso. Parte della cifra guadagnata può essere inviata anche alla famiglia del detenuto, risparmiata per il momento del rilascio o utilizzata per risarcire eventuali vittime. Un detenuto può a volte avvalersi del guadagno anche per partecipare a corsi di formazione professionali organizzati all’interno della struttura.
In quanto alla tipologia di lavoro che una persona in carcere può svolgere, abbiamo attività di manutenzione e pulizia degli spazi comuni e delle strutture carcerarie, preparazione e distribuzione del cibo dei pasti, produzione di abiti e altri articoli tessili, attività agricole come coltivazione, apicoltura, mungitura e allevamento di animali, lavori artigianali come produzione di ceramiche e mobili, lavori da fabbro o di tipografia.