I debiti con l’Agenzia delle Entrate rappresentano spesso una noia: come funziona con la pensione? Possono pignorarla tutta? Ecco la verità.
Per molti la pensione è un punto di arrivo, come si suol dire, dopo una vita di sacrifici. Non sempre, infatti, per coloro che lavorano la vita è un percorso agevole. Anzi, tutt’altro. E godersi la famiglia quando ormai fisicamente diventano insostenibili gli sforzi lavorativi rappresenta forse la massima aspirazione di tutti. I figli che diventano adulti, i nipoti. Insomma, quello che si intende quando si parla di vita familiare. E tutto ciò diventa possibile solo per merito di questo sussidio che viene riconosciuto alla persone anziane (con l’età che varia ogni volta a seconda delle leggi in vigore).
Nella vita di una persona, molto spesso per una distrazione o una forma di dimenticanza, si può finire sotto la lente di ingrandimento dell’Agenzia delle Entrate. E queste sono molto spesso delle noie, dal momento che potrebbe arrivare una dolorosa cartella esattoriale. Non sempre si ha la possibilità di poter rientrare da questo debito e si può arrivare ad una formula davvero molto dolorosa. Stiamo parlando del pignoramento dello stipendio. Ma con la pensione? Può accadere la stessa cosa? Andiamo a scoprirlo insieme, analizzando tutti gli scenari possibili.
Secondo quanto stabilito dalla legge italiana, se un creditore (sia esso un ente pubblico o privato) intende procedere con il pignoramento dello stipendio, dovrà farlo seguendo dei limiti e delle indicazioni ben precise. Che noi ora andremo ad applicare ad una persona che percepisce la pensione. Il pignoramento in questione, se essa viene accreditata sul conto corrente, può riguardare l’intera cifra nel momento in cui l’importo di cui si dispone sul conto sia superiore per tre volte rispetto all’entità dell’assegno sociale mensile (534,41 euro mensili) che si percepisce.
Quindi, per intenderci, si andrà a pignorare l’intera cifra che sarà eccedente rispetto ai 1.603,23 euro. Se l’accredito dello stipendio, invece, avviene nel giorno stesso in cui c’è il pignoramento, il pignoramento riguarderà solo un quinto della parte che supera il doppio dell’importo previsto per l’assegno sociale. Quindi per la parte che supera i 1.068,82 euro. Tieni sempre a mente i tempi che passano prima del pignoramento per l’Agenzia delle Entrate.
Se ciò avviene, allora il pignoramento sarà ritenuto parzialmente inefficace. Parzialmente nella misura in cui la parte eccedente rispetto ai limiti fissati dovrà essere rilevata da un Giudice e restituita, per così dire.
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