Redditometro che cosa cambia con l’ultimo decreto, ecco come poter sfruttare questo strumento per tenere sotto controllo l’evasione.
Il redditometro ha subito un ulteriore variazione, questo strumento infatti verrà utilizzato per far uscire allo scoperto gli evasori, ad utilizzarlo sarà l’Agenzia delle Entrate. Il meccanismo non sarà molto diverso dal redditometro, l’unica differenza sarà rappresentata dallo scostamento superiore a quello previsto dal redditometro. In questo modo l’accertamento induttivo scatterà, solo in presenza di un elevato rischio di evasione fiscale. Le modifiche sono state apportate in seguito al decreto legislativo del 5 agosto, infatti nel documento, oltre ad essere contenute novità sul concordato preventivo biennale, e sullo slittamento della quinta rata della rottamazione quater, che attualmente è fissata al 15 settembre, sono state apportate anche diverse modifiche riguardo il redditometro.
Il redditometro, che a questo punto è diventato un evasometro, scatterà per le seguenti spese, l’acquisto di una casa, l’acquisto di un’auto, per i contratti di locazione, i viaggi, il mutuo, l’acquisto di gioielli, di opere d’arte, l’abbonamento per le palestre, le assicurazioni, le visite mediche, le varie spese per i collaboratori domestici, per gli animali, per pranzi e cene al ristorante, per circoli sportivi, per giochi online eccetera. Dunque dalla lista, si intuisce come possono essere varie le spese che rientrano nella determinazione induttiva del reddito.
Con il redditometro talvolta, si commetteva l’errore dei falsi positivi, ovvero coloro che erano in regola con la dichiarazione e con il versamento delle imposte ma che secondo il redditometro erano a rischio evasione fiscale. Per questa ragione, sono state introdotte le modifiche. Il nuovo strumento avrà funzioni simili al vecchio redditometro, ma con uno scostamento molto più alto, i campanelli d’allarme scatteranno solo in seguito ad un rischio comprovato.
L’evasometro prenderà in considerazione il reddito dichiarato per verificare che non differisca più di quanto previsto dal reddito ottenuto con l’induzione, rispetto al redditometro inoltre lo scostamento richiesto per far scattare lo strumento sarà più alto, in modo tale da garantire controlli mirati e non falsi positivi. Prima di procedere con l’accertamento si terrà conto dello scostamento tra reddito presunto e quello dichiarato di almeno il 20%, e dello scarto tra il reddito dichiarato e quello presunto, che dovrà essere superiore a 10 volte l’importo annuo dell’assegno sociale. Nel 2024 l’assegno sociale è un importo pari a 6947 € circa. Ciò significa che per scattare i controlli fiscali, lo scostamento dovrà essere superiore a circa 69.470 €.
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