Assegno di inclusione, ecco a quanto ammonta il tetto massimo e quali famiglie potranno averlo. Si tratta di una cifra significativa rispetto alla media
L’Italia continua a riorganizzarsi in queste settimane con l’ingresso dell’assegno di inclusione, la nuova misura socio-economica che rappresenta un nuovo importante strumento per garantire una maggiore equità e supporto alle famiglie italiane in difficoltà economica. Questo sostegno finanziario, sovrapposto al vecchio Reddito di cittadinanza ora accantonato, mira a promuovere la dignità e il sostegno a quei nuclei che si trovano in una situazione di disagio e che altrimenti rischierebbero il collasso totale non avendo un’occupazione o un impiego degno e continuativo.
Il requisito principale per rientrare nella misura è la presenza in famiglia di un minore, un disabile o un anziano che anche si ritrovi in condizione di difficoltà. Tuttavia è necessario anche soddisfare determinati requisiti, tra cui il rientrare in una determinata fascia per l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente ovvero l’ISEE. Non bisogna infatti superare i 9.360 euro da questo punto di vista, così come il reddito annuo non deve essere più di 6.000 euro. Questo limite può poi variare ulteriormente in base alla presenza di specifiche condizioni, come la presenza di più anziani o di membri con disabilità gravi all’interno del nucleo familiare.
Assegno di inclusione, cifra massima e a chi spetta
L’assegno, a quel punto, varia da famiglia a famiglia in base al numero di componenti, quanti minori, disabili o over 60 vi sono con un minimo garantito di 480 euro. In soli due casi però si può avere il massimo di oltre 1.000€ al mese. Servono almeno 2,2 punti nella scala di equivalenza per arrivare a questo tetto massimo ed è possibile farlo in caso di disabili gravi presenti nella famiglia richiedente.
Uno scenario che porterebbe a un valore mensile di 1.150 euro frutto dei 6.000€ previsti moltiplicato per i 2,3 di equivalenza. Il secondo caso che porterebbe anche a ‘gonfiare’ di parecchio l’assegno mensile è quello in cui il nucleo sia composto da sole persone che hanno oltre 67 anni e con disabilità gravi o comunque non autosufficienti. Qui andrebbero calcolati i 7.560 previsti sempre moltiplicati per 2,3 che porterebbero alla cifra di 1.449 euro al mese.
Scala di equivalenza AdI: come si calcola
Come si calcola la scala di equivalenza? Ecco i ‘punteggi’ aggiuntivi che portano all’aumentare dell’assegno mensile:
- + 0,50 per ciascun altro componente con disabilità grave o non autosufficiente;
- + 0,40 per ciascun altro componente con età pari o superiore a 60 anni
- + 0,40 per un componente maggiorenne che si prende cura di un disabile o di un bambino con meno di tre anni di età
- + 0,30 per ciascun altro componente adulto in condizione di grave disagio bio-psico-sociale, inserito però in programmi di cura e di assistenza certificati dalla pubblica amministrazione
- + 0,15 per ciascun minore di età, fino a due
- + 0,10 per ciascun minore di età, oltre il secondo
Per il resto, come ormai è ampiamente noto, l’assegno durerà per 18 mesi con lo stop di un mese a cui seguirà la possibilità di rinnovo per altri 12 e ancora se vi saranno ancora i requisiti. E’ possibile anche lavorare compatibilmente con l’AdI ma ovviamente c’è un limite che ammonta fino a 3.000 euro annui. Il tutto però sempre comunicando il tutto in trasparenza all’INPS.