Cos’è il ravvedimento operoso e come si calcola

Scopriamo tutto quello che bisogna sapere a proposito del ravvedimento operoso, uno strumento fondamentale per correggere errori con riduzione delle sanzioni e degli interessi

Il ravvedimento operoso è un mezzo principalmente concepito per consentire al contribuente di correggere gli errori e di aumentare le entrate fiscali con il minor impatto possibile sulle risorse. Si tratta di un atto spontaneo che può essere compiuto in caso di errori, omissioni o mancati versamenti. Va precisato che il ravvedimento operoso è stato introdotto nell’ordinamento tributario italiano verso la fine degli anni ’90 con l’obiettivo di permettere ai contribuenti di regolarizzare la propria situazione fiscale in caso di omissione, mancato versamento o versamento insufficiente di imposte e tasse. Questo strumento rappresenta un modo per ridurre le controversie fiscali. Ecco una guida al ravvedimento operoso.

Ravvedimento operoso, ecco tutto quello che bisogna sapere a riguardo

La base normativa per comprendere il concetto e il calcolo del ravvedimento operoso è l’articolo 13 del decreto legislativo numero 472/1997. Tale articolo stabilisce che la sanzione può essere ridotta se la violazione non è stata già accertata e non sono in corso accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento, delle quali l’autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza.

Con il decreto legge 34 del 2019, convertito in legge 58 del 2019, è stato introdotto l’articolo 13 bis del decreto legislativo 472 del 1997. Questo nuovo articolo specifica che il contribuente ha il diritto di avvalersi del ravvedimento operoso anche in caso di versamento frazionato.

Modello di pagamento unificato
Modello di pagamento unificato | Pixabay @lucadp – Codiciateco

Il ravvedimento operoso rappresenta un fondamento del diritto tributario italiano, consentendo al contribuente di regolarizzare spontaneamente omissioni, errori o illeciti di natura fiscale. Questo avviene attraverso il versamento del tributo non pagato, di una sanzione ridotta e degli interessi calcolati sulle somme non versate al tasso legale in vigore.

Nonostante il contribuente che si avvale del ravvedimento operoso regolarizzi la propria situazione fiscale, rimane comunque soggetto alla possibilità di ulteriori controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria e alla prosecuzione di eventuali verifiche già in corso.

Negli anni, la normativa sul ravvedimento operoso è stata oggetto di varie modifiche, mirate principalmente a semplificarne l’utilizzo e a promuovere l’adempimento spontaneo. Questo tipo di adempimento rappresenta l’unica modalità che garantisce maggiori entrate per lo Stato.

Ma come funziona?

Il ravvedimento operoso offre al contribuente la possibilità di regolarizzare versamenti di imposte omessi, insufficienti o tardivi, con il beneficio di pagare sanzioni ridotte. La riduzione della sanzione è proporzionale al periodo trascorso tra la violazione degli obblighi tributari e il ricorso al ravvedimento operoso.

Considerato uno strumento deflativo del contenzioso tributario, il ravvedimento operoso contribuisce a prevenire e ridurre le controversie fiscali tra il fisco e il contribuente. È utilizzabile per regolarizzare il mancato o insufficiente versamento di varie imposte e tributi, tra cui IVA, IRPEF, IRES, IMU, TASI, TARI, IRAP, imposte di registro, ipotecarie e catastali.

Il ravvedimento operoso viene perfezionato con il pagamento dell’imposta dovuta, degli interessi e della sanzione ridotta. Il contribuente deve presentare una dichiarazione integrativa o correttiva o effettuare il versamento del tributo omesso o versato in modo insufficiente, indicando il codice tributo corrispondente. Il modello di pagamento del ravvedimento operoso va compilato con precisione, specificando il tributo coinvolto, il periodo di riferimento e il relativo codice tributo, oltre al numero del modello F24 relativo all’imposta oggetto di ravvedimento.

La sanzione, prevista per la violazione commessa, viene ridotta in base al periodo trascorso dalla sua commissione fino al ravvedimento. Il calcolo della sanzione ridotta segue le modalità previste dalla normativa vigente.

Chi ne può usufruire?

Il ravvedimento operoso è un meccanismo disponibile per tutti i contribuenti che hanno commesso errori fiscali, a condizione che la violazione non sia già stata rilevata e non siano in corso attività di controllo formale comunicate al contribuente. È importante sottolineare che il ravvedimento operoso può anche avere impatti positivi dal punto di vista penale. Questo strumento, infatti, può costituire motivo di non punibilità o circostanza attenuante per i reati fiscali eventualmente commessi.

Il ravvedimento operoso rappresenta una circostanza attenuante, contribuendo così alla riduzione della pena in caso di condanna, sebbene al di fuori delle ipotesi di non punibilità previste.

Modulo F24
Modulo F24 | Pixabay @lucadp – Codiciateco

I vari tipi di ravvedimento operoso

Esistono diverse tipologie di ravvedimento operoso, ognuna determinata dal tempo trascorso tra la violazione degli obblighi tributari e l’avvio della procedura:

Ravvedimento Sprint: Si applica quando il contribuente rileva tempestivamente l’errore o l’omissione e regolarizza la situazione entro 14 giorni dalla scadenza del tributo. La sanzione è ridotta ad 1/15 del minimo per ogni giorno di ritardo.

Ravvedimento Breve: Si applica se la regolarizzazione avviene entro 30 giorni dalla scadenza del tributo.

Ravvedimento Trimestrale: Si applica se la regolarizzazione avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione trimestrale.

Ravvedimento Annuale: Si applica se la regolarizzazione avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale.

Ravvedimento Biennale: Si applica se la regolarizzazione avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione dell’anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione.

Il ravvedimento operoso si completa solo con il pagamento del tributo dovuto, della sanzione e degli interessi di mora calcolati al tasso legale annuo. Il conteggio degli interessi avviene dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato fino al giorno effettivo del pagamento.

Se il termine del ravvedimento cade di sabato o in un giorno festivo, il pagamento si considera tempestivo se effettuato nel primo giorno lavorativo successivo. Se il calcolo del dovuto non può essere eseguito in autoliquidazione, il contribuente deve rivolgersi all’ufficio competente, che liquiderà il tributo. In questo caso, il pagamento deve essere effettuato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione perché il ravvedimento sia valido.

Come si effettua il pagamento per il ravvedimento operoso

Per il ravvedimento operoso relativo alla regolarizzazione di imposte sui redditi, imposte sostitutive delle imposte sui redditi, Irap, Iva e imposta sugli intrattenimenti, il modello utilizzato è il F24. Per tributi associati alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili, si impiega il modello F24 Elide. Infine, per il versamento dell’imposta di registro e altre imposte indirette, è necessario utilizzare il modello F23.

È importante sottolineare che i soggetti titolari di partita Iva sono tenuti a effettuare il pagamento tramite il modello F24 esclusivamente in modalità telematica.

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