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Cosa succede se sei nel regime forfettario e sfori il tetto

Attraverso l’apertura di una partita Iva si può ottenere il regime forfettario che esclude determinate persone nel pagamento di alcune tasse

Non superare 85 mila euro-(Codiciateco.it)

 

Tante sono le persone che intendono avviare una propria attività attraverso l’apertura di una partita Iva. Ma sono anche tanti i dubbi che assalgono questa iniziativa perché i problemi economici potrebbero essere tanti.

Infatti è sempre utile farsi dare dei consigli da un buon commercialista che possa indicare la strada giusta per poter iniziare l’attività. Aprire una partita Iva accedendo al regime forfettario, si potranno ottenere dei guadagni più elevati rispetto a fare lo stesso lavoro da dipendente, ma allo stesso tempo bisognerà rispettare i giusti parametri.

Solitamente aprire una partita Iva con regime forfettario è più conveniente dell’ordinario perché l’aliquota di tassazione è più bassa.

Cos’è il regime forfettario?

Consigli di un commercialista-(Codiciateco.it)

 

L’apertura di una partita Iva, con regime forfettario è precisamente un regime che agevola i soggetti che lavorano senza occuparsi  grandi volumi d’affari.

È prevista infatti una tassazione agevolata Irpef del 15%, che cala al 5% per i primi 5 anni di attività.

Chi apre si iscrive al regime forfettario, non è soggetto al pagamento della partita Iva ed inoltre non c’è bisogno fare calcoli difficili per capire quante tasse bisogna pagare.

L’importante però è non sforare con la cifra di 85 mila euro annuali, perché allora le cose possono cambiare.

Non sforare il tetto degli 85 mila euro

Tra i rischi che si possono correre con l’iscrizione ad un regime forfettario c’è il parametro di incassi annuali che si possono ottenere. Infatti chi ha un regime forfettario deve stare bene attento a non superare la soglia precisa di 85 mila euro.

Infatti chi fattura più di questa soglia esce automaticamente dal regime forfettario ed entra in quello ordinario a partire partire dall’anno di imposta successiva.

Ad esempio, se nel 2023 si sono superati gli 85 mila euro di fatturato, dal 1° gennaio 2024 si inizieranno a pagare tasse con Irpef ordinaria. Ancor più rischioso se si supera la cifra dei 100 mila euro: infatti se la soglia è ancora più alta, non si attende la fine dell’anno col passaggio da forfettario ad ordinario, ma avviene nei 12 mesi del fatturato.

Importante quindi fidarsi di un consulente fiscale può aiutarti a capire cos’è meglio nel tuo caso specifico e fare i giusti calcoli per evitare sbagli ed errori che potrebbero costarci caro.

L’Agenzia delle Entrate infatti tiene sempre sotto controllo attraverso il proprio sito, i profili di chi ha avviato l’apertura di una partita Iva.

Francesco Moscato

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