Marca da bollo, dimenticare di applicarla può comportare delle conseguenze spiacevoli. Una beve panoramica sulle conseguenze.
Non apporre la marca da bollo su un documento, dove previsto, può avere delle conseguenze fastidiose che conviene non sottovalutare. Si tratta di un obbligo indicato dalla legge, quindi si è tenuti a rispettarlo. Ma cos’è la marca da bollo? In parole povere è una carta valori che ha lo scopo di sostituire l’IVA. Può essere dunque considerata un’imposta.
Si applica su tutta una serie di documenti che hanno carattere ufficiale. Il suo valore poi varia e infatti il suo costo e la modalità con cui si può acquistare o pagare determinano la tipologia della marca da bollo. Anche questo non è un aspetto da sottovalutare: ad uno tipo specifico di documento corrisponde una ben precisa marca da bollo.
Marca da bollo omessa cosa succede
Come accennato ci sono dei documenti per i quali è obbligatorio apporre la marca da bollo. Nello specifico si tratta di fatture e ricevute (esenti da IVA), di conti correnti bancari e postali; di cambiali; di atti notarili e per quelli civili; per il rilascio del passaporto e per registri vari; per la registrazione dei contratti di locazione. Se si omette la marca, si va incontro a una sanzione per ogni documento che risulta non regolare.
La somma da pagare in genere è pari da una a cinque volta la cifra dovuta. Un esempio chiarisce la cosa. Non pagare il bollo per la fattura elettronica, quando previsto, comporta una sanzione che va da due a dieci euro per ogni documento non in regola. Per avere un’idea delle multe che si rischiano ricordiamo il valore delle marche da bollo in circolazione.
Cominciamo con la marca da bollo del valore di due euro che si appone sulle fatture e sulle ricevute fiscali con importo superiore a 77,47 euro. Poi c’è la marca da bollo del valore di 16 euro, necessaria per gli atti della Pubblica amministrazione, per gli atti notarili e per i documenti societari. Ci sono poi le marche da bollo cartacee che si trovano in vendita presso i rivenditori autorizzati, le tabaccherie per esempio.
Infine si hanno le marche da bollo digitali che si pagano con il modello F24 o tramite addebito sul conto corrente bancario o postale. Come si ricorderà in passato le marche da bollo si apponevano a fatture e documenti civili. Oggi si utilizza sempre più la versione elettronica, come nel caso della fatturazione elettronica, ormai obbligatoria anche per le partite iva a regime forfettario con importi sotto i 25mila euro.
In casi di bollo elettronico si devono seguire le procedure previste dall’Agenzia delle Entrate per la sua applicazione e per il successivo pagamento con scadenze e modalità specifiche. Le sanzioni per mancato pagamento di questa imposta di bollo sono cospicue ed meglio non sottovalutarle.