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Cosa succede se dormi 5, 4 o 3 ore per notte? Ecco quali sono gli effetti che non ti aspetti

Dormire è un bisogno fondamentale per l’uomo, ma cosa succede al nostro corpo se non dormiamo a sufficienza?

È molto strano pensare che il sonno rientri nei bisogni fondamentali dell’essere umano. Infatti, durante le ore di riposo non mangiamo e siamo anche vulnerabili. Quindi perché mai l’evoluzione avrebbe premiato questo bisogno rendendolo tanto essenziale nelle nostre vite?

Vai a dormire tardi e ti svegli presto: ecco le conseguenze| Unsplash – codiciateco.it

A questa domanda ci sono più risposte, o meglio, più teorie chiamate “Teorie del sonno” che hanno cercato di spiegare come mai dormire sia di vitale importanza e cosa accade al nostro corpo se soffriamo di disturbi del sonno.

Le teorie del sonno

Finora, abbiamo visto che l’evoluzione ha premiato il dormire rendendolo un bisogno fondamentale. Anche se, ad oggi, non c’è una spiegazione univoca dei motivi per cui il sonno sia essenziale per l’uomo, ci sono alcune teorie interessanti e plausibili che possono aiutarci a capire meglio. Ecco le principali teorie del sonno.

Dormiamo per adattarci

Secondo questa teoria il sonno altro non è che un bisogno necessario per sopravvivere: in origine gli esseri umani durante la notte non potevano andare in giro a cacciare tranquillamente, proprio perché il buio poteva renderli delle prede facili. Perciò, l’uomo ha iniziato a ridurre le sue attività notturne fino ad azzerarle e cominciare a dormire.

Eppure sorge spontaneo fare una critica a questa teoria: se la notte è un momento così pericoloso, perché mai dormire e quindi non essere vigili, sarebbe un buon modo di trascorrere le ore notturne? La domanda resta aperta.

Cosa succede se dormiamo poche ore a notte?| Unsplash – codiciateco.it

Dormiamo per guarire

Alcuni dei processi fisiologici che garantiscono la salute del corpo e della mente avvengono proprio di notte quando dormiamo. Le ferite si rimarginano, i muscoli si rilassano, la mente rallenta. Tutto questo aiuta a riparare il nostro corpo dallo stress e dai possibili danni subiti durante il giorno. La crescita muscolare, la riparazione dei tessuti, la sintesi proteica e il rilascio dell’ormone della crescita, avvengono proprio durante il sonno.

Anche il cervello trae beneficio dalle ore notturne, consolidando in memoria le informazioni utili apprese durante il giorno ed eliminando quelle superflue. Una carenza di sonno potrebbe portare, quindi, non solo ad un decadimento fisico, ma anche ad un decadimento cerebrale a alla comparsa di malattie come Alzheimer e Parskinson.

Dormiamo per ricaricare la batteria

Non intendiamo quella del cellulare, ma la nostra. Durante la fase NREM del sonno, il fabbisogno di ossigeno si riduce, il battito rallenta, la tensione muscolare diminuisce e la temperatura cala, come se il nostro corpo entrasse in stand-by per permetterci di accumulare energia e svegliarci più carichi che mai.

Avete presente quando state per addormentarvi e sognate di cadere dall’alto svegliandovi sobbalzando? Bene. Sappiate che succede perché il vostro corpo inizia a percepire il rallentamento del cuore, sintomo che vi state per addormentare profondamente, e lancia un SOS al vostro corpo provocando uno spasmo (quello che avvertite quando toccate il suolo nel sogno), come se il vostro cervello volesse assicurarsi che non state morendo davvero ma state solo per addormentarvi.

Dormiamo per aiutare il cervello

Una teoria molto accreditata per spiegare il sonno tratta della plasticità cerebrale. Ovvero di quei cambiamenti che avvengono nel cervello quando avverte la necessità di riorganizzarsi. Si può notare in modo evidente nei neonati che dormono per ben 14 ore al giorno, proprio perché il loro cervello si sta ancora organizzando al meglio.

Dormire è fondamentale per stare bene| Unsplash – codiciateco.it

Ora che abbiamo visto alcune teorie per rispondere alla domanda “perché dormiamo?” cerchiamo di rispondere alla domanda: “Cosa succede se dormiamo troppo poco?”

Che cosa ci succede se non dormiamo a sufficienza?

Nelle persone di mezza età dormire poco può essere associato allo svilupparsi di malattie croniche. Come abbiamo visto, i disturbi del sonno sono legati all’insorgenza di malattie come Alzheimer e Parkinson perché, secondo la teoria riparativa, di notte avvengono degli importanti processi di memoria. Inoltre, anche le malattie cardiovascolari e il cancro sembrano essere associate alla quantità e alla qualità del sonno.

A questo proposito, è stato svolto uno studio, pubblicato sulla rivista britannica PLOS Medicine.

Uno studio a lungo termine

Lo studio aveva come primo obiettivo, quello di valutare l’associazione tra la durata del sonno e la multimorbilità incidente, ovvero il presentarsi delle malattie croniche su soggetti di 50, 60, 70 anni. Il secondo obiettivo, invece, era quello di stabilire se la durata del sonno all’età di 50 anni avesse una qualche influenza sul decorso delle malattie croniche, sulla multimorbilità e sull’eventuale decesso.

I ricercatori hanno indagato ben 7864 soggetti che stavano partecipando ad uno studio prospettico cominciato nel 1985. Basandosi sui dati auto-riferiti di questi partecipanti, i ricercatori hanno riscontrato che all’età di 50 anni: 544 persone riferivano di dormire al massimo 5 ore a notte, 2.562 persone 6 ore, 3.589 partecipanti 7 ore, 1.092 almeno 8 ore a notte, e 77 partecipanti più di 9 ore.

L’associazione malattia-ore di sonno

In un follow-up, ovvero in un momento di verifica successivo a questa prima raccolta di dati, che avvenne 25 anni dopo, i ricercatori scoprirono che 4446 persone avevano sviluppato una malattia cronica, 2297 presentavano multimobilità e 787 erano decedute. Il destino più triste era toccato proprio a coloro che avevano riferito, 25 anni prima, di dormire meno di 5 ore a notte.

“L’importanza del sonno è stata dimostrata per malattie specifiche, come quelle cardiovascolari o il diabete. Tuttavia, nella vita reale le malattie croniche spesso si verificano in età avanzata. Non è noto se la durata del sonno fosse associata a multimorbilità e se questo legame sia simile a seconda dell’età al momento del sonno.”

 Ha spiegato Séverine Sabia, una delle ricercatrici coinvolte. Per poi aggiungere:

“Il sonno svolge un ruolo importante nella regolazione delle funzioni dell’organismo, inclusi i sistemi endocrino, metabolico e infiammatorio. La disregolazione di queste funzioni è associata a un rischio maggiore di sviluppare malattie croniche”.

Uno dei limiti di questo studio è che si tratta di dati auto-riferiti dai pazienti e quindi non si possono ritenere al 100% attendibili. Eppure, questo esperimento a lungo termine è servito per creare un’importante associazione tra ore di sonno e possibile sopraggiungere di malattie in età adulta.

Qualsiasi sia il motivo per cui ogni sera chiudiamo gli occhi, dobbiamo ricordarci di non sottovalutare questo importante momento di ricarica energetica per il nostro corpo e la nostra mente.

Infatti, non solo non potremmo sopravvivere in uno stato di privazione del sonno, come dimostrano numerosi studi condotti su animali, ma dormire un quantitativo di ore ridotto rispetto al necessario, può essere altrettanto deleterio per la nostra salute mentale e fisica.

Tutti noi dovremmo prendere la sana abitudine di dormire più di 5 ore a notte se vogliamo sperare di sopravvivere più a lungo e proteggerci da possibili malattie.

Perciò, buona notte. E ricordatevi di impostare la sveglia tra almeno 5 ore.

Alessia Barra

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