Il Decreto Salva casa è legge: in vigore dal 29 luglio ridefinisce le regole che permettono di considerare un immobile abitativo o meno. Cosa sapere
Il 24 luglio scorso il Senato ha approvato delle nuove norme che riguardano la casa. Si tratta del Decreto Salva casa 2024 voluto fortemente dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini che porta delle novità tra le regole abitative di un immobile.
Sono tanti gli aspetti che il Decreto prende in considerazione introducendo alcune modifiche alle norme precedenti che riguardano i sottotetti, le superfici degli immobili, i condomini e anche i monolocali dando il via libera alle cosiddette “mini-abitazioni”. Ma quali sono le novità nello specifico e da quando si parte? Vediamo tutto nel dettaglio.
Il Decreto Salva è dunque legge in vigore dal 29 luglio scorso. Con esso sono cambiate le prerogative che definiscono un immobile “abitabile” con una serie di sanatorie che puntano a semplificare le cose.
Le indicazioni guardano i monolocali per una persona per i quali la metratura minima scende da 28 a 20 metri quadri. Per quelli in cui vive una coppia, il limite scende da 38 a 28 metri quadri. Si aggiungono, poi, anche nuove norme sulle altezze dei soffitti nelle abitazioni che ad oggi sono considerate abitabili da 2,4 metri in su, rispetto a prima in cui il minimo era 2,7 metri.
Sono state introdotte, inoltre, delle tolleranze costruttive. Per tutti gli interventi realizzati fino al 24 maggio 2024 che non rispettano le nuove linee di costruzione come le altezze, la cubatura della superficie coperta e casi simili, si procede non considerandole delle violazioni edilizie con specifiche percentuali di tolleranza.
Con le nuove leggi sulla casa e gli immobili considerati abitativi si è dato l’ok alla cosiddetta “edilizia libera”, ovvero il processo che stabilisce che alcune opere per essere realizzate nelle abitazioni seguiranno un iter burocratico semplificato. Il provvedimento riguarda l’installazione delle pompe di calore fino a 12 kw e l’eliminazione delle barriere architettoniche per la quale non serve più nessun permesso e lo stesso vale per le vetrate panoramiche amovibili e trasparenti e le tende a pergola o biodinamiche (scopri cosa fare con quelle abusive).
Si elimina, inoltre, la “doppia conforme” per gli abusi minori. Per effettuare una sanatoria basta dimostrare che l’intervento effettuato è in linea con la disciplina urbanistica vigente nel momento in cui è stata presentata la domanda.
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