Se vuoi realizzare il tuo sogno di aprire un B&B, devi conoscere la procedura e i permessi di cui hai bisogno per procedere.
Come ogni altra attività , anche il b&b richiede delle specifiche procedure da affrontare e dei permessi da ottenere. Chi abita in una città particolarmente turistica, può aver pensato di destinare un appartamento, di proprietà o in affitto, all’attività di bed and breakfast: è certamente meno dispendiosa ed impegnativa di una vera e propria struttura alberghiera, nonché facilmente gestibile anche da soli.
La normativa varia in base alle regole della singola regione, in ogni caso il B&B viene definito come un’attività ricettiva a conduzione familiare, gestita da privati. L’offerta oggi in Italia è in costante crescita e, si può ammettere, ha rivoluzionato la concezione di viaggio nel Bel Paese, consentendo di soggiornare in nuove destinazioni anche a chi non può permettersi un albergo. Inoltre, l’esperienza di alloggio in un bed and breakfast consente di vivere più a contatto con la quotidianità e i valori della comunità del luogo in cui si viaggia. D’altra parte, aprire una struttura di questo genere non solo costituisce un’entrata economica aggiuntiva, ma dimostra apertura verso il mondo e volontà di lasciare che dall’esterno vedano e apprezzino la propria città .
B&B, quali sono i permessi e la procedura per aprirlo
Questa attività gestita da privati è considerata, dalla legge, come una messa a disposizione della propria abitazione per offrire dei servizi di ospitalità , con apertura stagionale o annuale, un numero limitato di camere e letti, conformemente alle leggi della propria regione. In particolare, 19 leggi regionali e 2 provinciali (Trento e Bolzano) regolano l’apertura e il mantenimento di un B&B, rinnovate con delle modifiche e un nuovo decreto nel 2011. Quest’ultimo ha ridimensionato l’intervento dello Stato nel settore turistico e ha introdotto un Codice che promuove il turismo e tutela il consumatore. In questo contesto, ogni Regione si pone in diritto di regolamentare come meglio crede il settore B&B, dunque il primo passo da affrontare per aprirlo è senza dubbio quello di verificare la legislazione regionale.Â
Il secondo step consiste nella presentazione di una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia): il compito può essere eseguito online o presso lo sportello Suap del Comune d’interesse. Questa segnalazione, che sostituisce la precedente Denuncia di inizio attività , consente l’apertura immediata della stessa. Per presentarla, sono necessari documenti che differiscono di regione in regione e possono comprendere la planimetria della struttura, il contratto di proprietà o d’affitto nonché la polizza di assicurazione di responsabilità civile a favore dei clienti. Alcuni comuni potrebbero applicare una tassa per la gestione della Scia: normalmente è compresa tra i 30 e i 150 euro.
Ancora, si procede con le varie pratiche gestite dagli Uffici Turistici per la classificazione della struttura e poi con le comunicazioni alle Autorità di Pubblica Sicurezza di tutti gli ospiti soggiornanti. E’ bene ricordare che le strutture ricettive devono rispettare degli appositi requisiti urbanistico-edilizi, igienico-sanitari e di sicurezza. Poi, ogni Regione stabilisce dei requisiti minimi per le stanze in fatto di dimensioni, numero posti letto e presenza di arredi essenziali.