Come comportarsi se la badante non vuole il contratto di lavoro e preferirebbe lavorare in nero, ecco i consigli da mettere in pratica e rischi che si corrono.
Quando si assume una badante o una donna delle pulizie, talvolta potrebbe capitare che la collaboratrice domestica rifiuti un’assunzione regolare, solitamente ciò viene fatto per mantenere i sussidi garantiti dalla legge. D’altro canto il datore di lavoro potrebbe evitare per non pagare alcune tasse. Chiaramente farlo non è legale e ci sono dei rischi sia per il lavoratore che per il datore di lavoro. Il lavoro nero infatti è punito dalla legge, e non è assolutamente consentito, se si procede senza la regolarizzazione dunque, il rischio di sanzioni per il datore di lavoro, potrebbe essere significativo.
Secondo la legge assumere personale domestico come ad esempio badanti o colf, deve essere sempre formalizzato con un contratto di lavoro, non si tratta di una scelta facoltativa né per il datore di lavoro, né per la lavoratrice. È un obbligo stabilito dalla legge a tutti gli effetti che serve a garantire i diritti e protezioni per entrambe le persone coinvolte. Ciò che bisogna sapere tuttavia, è che le sanzioni saranno applicate esclusivamente al datore di lavoro e non alla lavoratrice. Inoltre non importa infatti se la badante ha già un altro impiego regolarizzato, ogni datore di lavoro dovrà comunque assicurare un contratto indipendente dagli altri. Per quanto riguarda il pagamento, non vige l’obbligo di un bonifico infatti può anche essere erogato in contanti, tuttavia ciò non esime dal rispetto delle normative sul lavoro regolare.
Come abbiamo detto, le sanzioni possono essere molto onerose infatti con meno di 30 giorni di lavoro, la sanzione può variare da un minimo di 1800 € fino ad un massimo di 10.000 €. Con meno di 60 giorni la sanzione parte dai 3600 € fino ad un massimo di 21.600 €. Superando i 60 giorni di lavoro la sanzione può oscillare tra un minimo di 7200 € ad un massimo di 43.200 €. Oltre alle sanzioni, ci sono anche altri rischi come ad esempio gli infortuni sul lavoro, infatti se la lavoratrice non è assicurata e subisce un incidente mentre sta lavorando, i danni potrebbero essere molto elevati.
Un altro rischio riguarda i reclami per i diritti lavorativi, se la badante decide di rivendicare i propri diritti, non riconosciuti come ad esempio i contributi non versati, le ferie o il trattamento di fine rapporto, il datore di lavoro potrebbe trovarsi in gravi difficoltà legali, senza aggiungere inoltre che se la badante è anche una straniera irregolare, senza permesso di soggiorno, il datore di lavoro rischia ancora di più, le conseguenze infatti dal punto di vista penale, aumentano. Nel momento in cui la badante che non vuole un contratto, si consiglia di sceglierne un’altra che sia disposta a mettersi in regola. Come abbiamo visto infatti, a pagarne le conseguenze e perlopiù è il datore di lavoro, si consiglia dunque di pensare bene a quale sia la scelta migliore prima di mettersi in questa scomoda situazione.
Le dichiarazioni del ministro Valditara sulla violenza di genere e l'immigrazione scatenano polemiche, evidenziando la…
Amazon anticipa il Black Friday con sconti imperdibili, tra cui la Smart TV Samsung UE55DU7190UXZT…
La dirigente scolastica Tina G. denuncia il preoccupante fenomeno delle foto alle targhe dei docenti,…
Scopri tre monitor 4K ideali per il gaming: l'ASUS ROG Strix XG27UCS per prestazioni premium,…
L'ossessione per i social media e lo "sharenting" sollevano preoccupazioni sulla salute mentale dei giovani,…
Scopri l'offerta di Amazon per un kit di luci LED controllabili tramite app a soli…