Se il nostro vicino di casa ha un cane che di notte abbaia sempre disturbando il vicinato e impedendo il tranquillo riposo come possiamo agire?
Stando ai dati aggiornati al 2023, in Italia ci sono qualcosa come 13.863.734 cani domestici dotati di microcip, parliamo di una media di un cane ogni quattro persone. I migliori amici dell’uomo sono, di fatto, l’animale domestico preferito per questo non è raro trovare nel proprio vicinato una o più famiglie che abbiano un Fido.
Fin qui nulla di anormale, quindi, e niente (o quasi) si può dire quando durante il giorno il suddetto cane abbaia, magari perché è arrivato il postino o è passata una moto a grande velocità. Del resto negli anni abbiamo imparato anche ad aumentare il livello di sopportabilità dell’abbaio dei cani, si tratta pur sempre del loro modo di comunicare. Il vero problema si pone, quando l’amico Fido comincia incessantemente ad abbaiare di notte disturbando, nei fatti, la quiete pubblica e impedendo il riposo; che si può fare in questi casi?
Se il cane non smette di abbaiare di notte ci si può rivalere sul padrone
Ritornando al discorso di pocanzi, i guaiti così il ringhiare rappresentano il linguaggio verbale del cane che per un qualsiasi motivo x può iniziare ad abbaiare di notte; il problema si pone quando succede una sola volta è il proprietario del cane lascia perdere l’episodio e non permette all’animale di capire che in quelle condizioni non deve comportarsi in quel modo. Questo autorizza il cane a ripetere il comportamento che diventa poi una forma reiterata di disturbo della quiete pubblica; insomma, la colpa in fin dei conti non è dell’amico Fido ma del suo padrone.
Per questo motivo quando il cane disturba troppo i vicini possono rivalersi sul proprietario. È bene però chiarire alcuni punti; intanto avere un animale domestico è oggi considerato un diritto e nessuno, tanto meno i famigerati regolamenti condominiali (riforma del 2012), possono vietare ad una persona o famiglia di avere un cane, gatto o altri animali considerati domestici. Ragion per cui una certa tollerabilità è obbligatoria. Questo però non vuol dire che il “diritto” al giusto riposo notturno debba essere incessantemente violato.
Come si risolve allora la cosa? Tutto sta nella responsabilità del padrone; il cane può anche abbaiare di notte ma non può diventare un vizio e il proprietario ha il compito e l’obbligo di intervenire e capire le esigenze dell’amico a quattro zampe per impedire che questo disturbi il vicinato. In altre parole, bisogna educare il cane a vivere in gruppo.
Quand’è che si arriva alla denuncia
Il codice civile interviene sulla questione con una normativa molto generica, per cui non si possono impedire i rumori del confinante se questi rientrano nella normale tollerabilità. Quando invece questa soglia è superata si può far ricorso a tutele penali o a quelle civili.
Per stabilire se l’abbaiare del cane ha superato i limiti di tollerabilità, il giudice non ha bisogno di perizie o simili ma può basarsi su testimonianze varie ed è in questi casi che si può arrivare alla denuncia penale per disturbo della quiete pubblica con eventuale relativa condanna e risarcimento del danno nei confronti del vicinato. Si parla di vicinato non a caso, perché la denuncia penale può scattare solo nell’eventualità in cui i soggetti disturbati siano molti di più rispetto a uno o due vicini confinanti, come ad esempio tutti i condomini del palazzo o di quelli vicini.
Va da sé, infine, che il responsabile -quindi il soggetto contro cui rivalersi penalmente o civilmente- è il proprietario del cane o, in sua assenza, la persona a cui è stato affidato.