Ecco tutto ciò che è previsto dalla legge per quel che riguarda la pausa sigaretta: ecco quanto può durare e quante volte si può fare.
Per quanto sia una abitudine completamente sbagliata in maniera innegabile, sia per sé stessi che per coloro i quali ci circondano, è lampante che il vizio del fumo caratterizzi la vita di tantissime persone. Ancora allo stato attuale delle cose. Nonostante oggi ci siano montagne di studi scientifici che dimostrano quanto possa essere grave. E quali effetti devastante possano avere sulla salute di chi ha sviluppato questo vizio negli anni. Da qualche anno a questa parte, come è noto, non è più possibile fumare in luoghi chiusi e di conseguenza bisogna uscire dalla stanza in cui si lavora per fumare.
Ovviamente in questo modo, in maniera del tutto naturale ed inevitabile, si è costretti a lasciare la postazione di lavoro. La classica pausa per la sigaretta, insomma. Ovviamente, però, non si può pensare di farlo in maniera continua, dal momento che questo andrebbe a rendere limitata la propria produzione lavorativa. Per questo motivo è giusto capire bene che cosa prevede la legge e quante volte al giorno è possibile prendersi questo momento di relax. Non saperlo, infatti, può minare la propria posizione lavorativa e, magari, causare uno scontro con il proprio datore di lavoro e responsabile.
La prima cosa da tenere in considerazione sono, ovviamente, le regole dello Stato. La prima da conoscere è che non si può fumare, come è noto, in luoghi chiusi, ma anche in alcune zone all’aperto non è consentito. Come nei pressi di università, scuole e degli ospedali. Chiaramente il fine di questi provvedimenti è quello di tutelare la salute pubblica. In ambito lavorativo, però, non c’è una legge che impone a tutti i lavoratori un numero di pause sigarette concesse e la loro durata.
Questo vuol dire che se l’azienda vuole imporre un regolamento interno relativo alla durata della pausa sigaretta ed a quante ne vengono concesse in una giornata, deve renderlo esplicito in forma scritta. In tal senso, poi, c’è piena autonomia, dal momento che si può anche imporre che è vietato fumare in senso assoluto durante l’orario lavorativo. In assenza di un regolamento chiaro e scritto, cosa succede? Lo scopriremo insieme, dopo averti ricordato che in materia di sigarette è arrivato un nuovo aumento dei prezzi.
Nel caso in cui non c’è un regolamento interno, contano solo ed esclusivamente le leggi dello Stato. Ciò vuol dire che si potrà fumare, ma solo ovviamente negli spazi aperti, lontani da ospedali, scuole ed università.
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