L’Agenzia delle Entrate ha introdotto importanti novità relative alla dichiarazione di successione. Cosa cambia per gli eredi?
Entro 12 mesi dall’apertura della successione, gli eredi devono presentare la cd. dichiarazione di successione, un atto attraverso il quale si comunica al Fisco il loro subentro nel patrimonio del defunto.
Tale operazione va effettuata tramite i servizi telematici disponibili sul portale dell’Agenzia delle Entrate oppure per mezzo di un intermediario abilitato.
Dall’8 novembre 2023, tuttavia, sono entrate in vigore delle modifiche alla disciplina della dichiarazione di successione. In particolare, è stato modificato il modello da presentare, in seguito all’abrogazione del coacervo successorio, ossia la riunione fittizia dell’ammontare delle donazioni compiute in vita dal deceduto in favore degli eredi.
Si tratta di un elemento molto importante perché l’aliquota dell’imposta di successione è calcolata proprio sul valore del coacervo successorio.
Su tale argomento, è intervenuta più volte la giurisprudenza, specificando come il coacervo fosse stato implicitamente abrogato dalla normativa vigente. L’Agenzia delle Entrate, dunque, con la Circolare del 19 ottobre 2023, si è adeguata a tale orientamento, stabilendo la modifica del modello da inviare per la dichiarazione di successione.
Fino al 9 gennaio 2024, però, gli interessati potranno utilizzare le eventuali dichiarazioni già elaborate con il vecchio modello. Nel dettaglio, è stato eliminato il Quadro ES chiamato “Donazioni e atti a titolo gratuito“; per chi usa il vecchio modulo, è sufficiente non compilare quest’ultimo campo.
Modifica della dichiarazione di successione: quale sarà l’ammontare delle imposte da versare da parte degli eredi?
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate ha lasciato invariate le tasse ipotecarie, catastali, di bollo e i tributi speciali.
Le aliquote vigenti variano a seconda dell’ammontare dell’eredità e del grado di parentela tra defunto ed eredi. In particolare, si applica:
- l’aliquota del 4% sui beni che eccedono 1 milione di euro, per i parenti in linea retta oppure i coniugi;
- l’aliquota del 6% sui beni che eccedono i 100 mila euro, per i fratelli e le sorelle;
- l’aliquota del 6%, senza alcuna franchigia, per tutti gli altri parenti;
- l’aliquota dell’8% sul valore totale dell’eredità, senza alcuna franchigia, per tutti gli altri oggetti.
In pratica, l’Agenzia delle Entrate ha recepito l’orientamento giurisprudenziale in merito al coacervo successorio, soprattutto quello della Corte di Cassazione (con le sentenze n. 24940/2016 e n. 26050/2016), che ha sancito l’incompatibilità dell’istituto con l’attuale sistema delle aliquote progressive per scaglioni.
Per tale ragione, dallo scorso novembre è in vigore un nuovo modello per la presentazione della dichiarazione di successione, reperibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, relativo alle donazioni e agli atti a titolo gratuito.