Rinunciare all’eredità: è possibile e cosa bisogna fare? Tutte le specifiche del caso per comprendere cosa fare in questo caso
Quando si parla di eredità (vedi qui il caso senza testamento) si affrontano delle questioni sempre spinose, soprattutto se il patrimonio in ballo è consistente. Oggi, nello specifico, vogliamo affrontare la possibilità di rinunciare all’eredità. Una procedura che è consentita dalla legge ma secondo alcune linee ben fissate.
Innanzitutto, può essere fatta solo dopo la morte del proprio caro e non preventivamente quando la persona è ancora in vita come stabilito dall’articolo 458 del Codice civile. Dopo il decesso si ha tempo fino a 10 anni per rinunciare all’eredità a meno che il rinunciante sia già in possesso dei beni ereditari. In questo caso si hanno solo 3 mesi di tempo come stabilito dall’articolo 485 del Codice civile prorogati una sola volta dal tribunale, per altri 3 mesi, se si verificano delle “gravi circostanze”. Ma vediamo ora come procedere per rinunciare all’eredità.
Secondo quanto stabilito dal Codice Civile la rinuncia all’eredità, così come l’accettazione, non può essere condizionata, sottoposta a termini o limitata a una parte dell’eredità. Se la rinuncia avviene deve essere completa ed assoluta in quanto con questa procedura si dichiara di non voler accettare l’eredità del defunto.
Se si effettua, infatti, una rinuncia parziale o anche condizionata, questa non ha effetti e viene ritenuta nulla come viene sancito dall’articolo 520 del Codice civile. Ma come si procede per effettuare la rinuncia? Rivolgendosi ad un notaio di fiducia o tramite la cancelleria del tribunale territorialmente competente: in entrambi i casi l’atto ha la stessa validità.
Il consiglio, soprattutto quando la situazione ereditaria è complessa per via della quantità o del valore, è quella di rivolgersi ad un professionista di fiducia (che non ha vincoli rispetto al territorio) per gestire al meglio la situazione tra beni dell’asse ereditario e soggetti coinvolti.
Ma la rinuncia si può revocare? Se dopo aver effettuato la procedura c’è un ripensamento, si può effettuare la revoca entro 10 anni se l’eredità non è passata già nelle mani di qualcun altro.
Per effettuare la rinuncia all’eredità in tribunale è necessario per prima cosa fissare un appuntamento per effettuare la procedura. C’è bisogno, poi, di portare con sé il certificato di morte in carta semplice della persona defunta, quello di ultima residenza, per individuare la competenza territoriale del tribunale e la copia del documento di identità e del codice fiscale sia del defunto che del rinunciante. Se tra i rinuncianti ci sono dei minorenni, occorre l’autorizzazione del giudice tutelare.
C’è da specificare che dopo aver effettuato la rinuncia all’eredità, il rinunciante non perde il diritto alla pensione di reversibilità e alla pensione indiretta. Si tratta di versamenti che hanno carattere assistenziale e non rientrano nell’eredità.
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