Quella del luogo in cui conservare il TFR è una scelta importante: essere consapevoli dei pro e dei contro di ogni opzione è fondamentale.
Negli ultimi mesi si è sentito parlare molto spesso del tema “pensioni”, dato che ci stiamo avviando a un futuro di grande precarietà lavorativa. I giovani che si affacciano sul mondo del lavoro per la prima volta stanno capendo che le prospettive per il loro futuro pensionamento sono tutt’altro che rosee e si stanno quindi dotando di misure previdenziali aggiuntive. Tra le varie decisioni che un lavoratore deve prendere a questo proposito c’è quella che riguarda il suo TFR.
Il TFR è una parte dello stipendio messa da parte ogni anno dal datore di lavoro ed equivale circa a un mese di stipendio, calcolato su quanto il dipendente guadagna in un anno. La somma accumulata verrà poi restituita al dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro si conclude. Quando una persona inizia a lavorare per un’azienda del settore privato, è tenuto a scegliere il posto in cui questo TFR verrà conservato e le opzioni principali sono due: può farlo tenere all’azienda o può invece accantonarlo in un fondo pensione. La scelta avrà però implicazioni molto diverse.
Una scelta di grande importanza per il futuro di un lavoratore
Entro sei mesi dall’inizio di un nuovo lavoro, il dipendente deve scegliere se mettere il suo TFR in un fondo pensione o tenerlo nell’azienda. Ci sono differenze sostanziali che seguono questa scelta, per cui è bene farla in maniera informata. Partiamo dall’obbligo di permanenza: se il lavoratore sceglie di accantonare i soldi del TFR nel fondo pensione, in seguito non potrà cambiare idea. Se invece lascia il TFR in azienda, può decidere di spostarli in ogni momento. Se il dipendente non fa una scelta esplicita, il TFR va automaticamente nel fondo pensione indicato nel contratto di lavoro.
La risposta alla domanda “quale delle due alternative è migliore”, però, è un po’ più complessa. Generalmente, si pensa che sia meglio mettere il TFR in un fondo pensione perché la tassazione è più vantaggiosa: nel fondo pensione, la tassa è tra il 9% e il 15%, mentre in azienda può arrivare fino al 23%. D’altra parte, però, il modo in cui il TFR cresce dipende da dove è tenuto: in azienda cresce in base a un tasso fisso più l’inflazione, mentre nel fondo pensione dipende da come vengono investiti i soldi.
Per un dipendente, potrebbe essere meglio mettere il TFR in un fondo pensione, perché la tassazione è più bassa e c’è meno rischio che l’azienda usi questi soldi per sé. D’altra parte, però, è importante sottolineare che molte aziende offrono opzioni molto interessanti per convincere i dipendenti a lasciare i TFR nelle loro mani, opzione che sul lungo termine possono portare a guadagni davvero interessanti.