Il prossimo rinnovo dei contratti statali prevede un aumento di 160 euro al mese che può arrivare anche 190 in alcune funzioni. Le trattative in corso.
Prima della pausa estiva arriva sul tavolo della trattative tra Governo e Sindacati il sempre spinoso nodo degli aumenti salariali per quanto riguarda i contratti stati collettivi Questa volta si parla di contratti statali; lo scorso 23 luglio si è tenuta la riunione dei sindacati e in questa occasione Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) ha confermato la proposta di aumentare la retribuzione media complessiva di 160 euro pari al 5,74%.
Si parla, quindi, di un aumento medio lordo di 160 euro che in alcuni rami della Pubblica Amministrazione può arrivare anche a 190 euro. Si è ancora in fase di lavorazione comunque, è il nodo non sarà sciolto prima di Settembre quando le trattative riprenderanno dopo lo stop di Agosto.
Come si anticipava prima di parla di aumento medio di 160 euro, il che vuol dire che non sarà questa la cifra per tutte le categoria. Veniamo, quindi, al nodo della questione e vediamo come saranno ripartiti gli aumenti previsti:
Il contratto riguarda il periodo di attività 2022-2024 e gli incrementi sono unici per tutto il comparto. Ricordiamo che rientrano anche ministeri, agenzie fiscali enti pubblici non economici. Nello specifico, il contratto comprende circa 122mila ministeriali (con retribuzioni medie più contenute), sono invece 38mila i lavoratori delle agenzie fiscali interessati e 37mila i lavoratori delle agenzie pubbliche non economiche come INPS e INAIL, comparti dove generalmente lo stipendio è più alto.
Oltre agli aumenti tabellari, l’ARAN ha previsto anche ulteriori 30 euro medi al mese finanziati dall’ultima manovra fiscale, con variazioni più o meno significative, anche qui, a seconda dei settori. Nello specifico si parla di:
Ancora da decidere però come saranno usati questi fondi; potrebbero finanziare il trattamento accessorio oppure andare ad aumentare gli stipendi base.
Cgil, Uil e Usb hanno già dichiarato insufficienti le risorse per il rinnovo, ma hanno comunque messo sul tavolo proposte diverse per il miglioramento del testo. Resta comunque tutto rimandato a Settembre, quando si proverà sicuramente a fare qualcosa per il lavoro agile; ci sarà poi da capire se si potrà arrivare subito ad una firma o se, invece, bisognerà attendere il 2025 per il rinnovo dei contratti.
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