Conto corrente pignorato: se mi arriva un bonifico, dove vanno a finire i soldi?

In caso di pignoramento del conto corrente, cosa succede se si riceve un bonifico? Scopriamo dove vanno a finire i soldi. 

conto corrente pignorato
Dove finisce un bonifico su un conto corrente pignorato (Codiciateco.it)

Come tutti possiamo immaginare, esistono delle limitazioni che regolano il pignoramento di un conto corrente. In caso di conti correnti di professionisti, imprenditori, autonomi, studenti, disoccupati, la legge non prevede un limite economico al di sotto del quale un creditore non possa avanzare un pignoramento: questo è valido sia per i creditori privati (un rivale in un processo, una finanziaria, una società di leasing ecc.) che per creditori pubblici come l’Agenzia Entrate Riscossione o la società di Riscossione esattoriale. Significa che anche per un debito di una cifra di poche centinaia di euro, il conto potrebbe subire un pignoramento totale. Al contrario, per i conti correnti dei lavoratori con contratto di lavoro dipendente o dei percettori di pensione, è prevista una soglia di impignorabilità del conto che fa riferimento alle somme già depositate sul conto al momento dell’invio della notifica di pignoramento. Ma cosa succede se ad un conto pignorato vengono inviati dei soldi?

Un pignoramento su un conto corrente deve estendersi solo fino alla copertura del debito aumentato per metà, per coprire interessi e spese di procedura. Prima che questo processo venga intrapreso, al debitore arriverà una notifica che lo incentiverà a pagare il debito entro 10 giorni per evitare il blocco imminente.

Conto corrente pignorato, cosa succede se si riceve un bonifico?

conto corrente pignorato
Conto corrente pignorato, ma se entra un bonifico? (Codiciateco.it)

Quando un conto corrente possiede somme inferiori rispetto a quelle dovute per le quali è stato avanzato il pignoramento, il rapporto viene bloccato e il correntista non potrà procedere con alcun prelievo o pagamento. Questo significa che, se il giudice autorizza il movimento, un eventuale bonifico in entrata sarà trattenuto dalla banca e poi versato al creditore.

Al contrario, qualora il conto possedesse una cifra superiore a quella dovuta, l’intestatario avrà il via libera all’utilizzo della somma eccedente quella pignorata. In un eventuale estratto conto, il correntista non troverà più traccia dell’importo pignorato: il denaro risulterà come sparito.

Se il conto corrente da pignorare appartiene ad un percettore di stipendio o pensione, potrà essere pignorata solo la soglia eccedente il triplo dell’assegno sociale. Per l’anno 2024, ad esempio, l’assegno è pari a 534,41 euro. Il triplo è dunque 1603,23 euro. Un conto con giacenza pari o inferiore a questa cifra non può essere pignorato, ma saranno pignorabili i successivi accrediti di stipendio o pensione (per un massimo di un quinto dell’importo totale) ad eccezione dell’ultimo, quello subito dopo l’avvenuto pignoramento, che dovrà garantire all’intestatario un fondo minimo per la sopravvivenza. Scopri anche per quali debiti si rischia il pignoramento della prima casa.

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