Come funzione il congedo parentale in Italia; i diritti di mamma e papà, i bonus e un confronto con l’estero.
Il congedo parentale non è una novità di questi Governi, anzi si tratta di un diritto genitoriale regolamentato per la prima volta nel 2000 con la legge n.53 e successivamente integrato con il Testo Unico sulla genitorialità varato nel 2001.
Si tratta, quindi, di un diritto che esiste ed è riconosciuto da quasi 25 anni e che in questo arco temporale è cambiato anche in virtù del cambiamento sociale e culture e delle necessità delle famiglie. In sostanza, si parla di quel diritto per cui i lavoratori e le lavoratrici possono astenersi dal lavoro per prendersi cura del proprio figlio/a fino al 12esimo anno di vita.
Seppur i vari provvedimenti hanno cambiato l’impostazione e il periodo di congedo concesso, a rimanere uguali in questi anni sono stati i principi ovvero: che è concesso ad entrambi i genitori a patto che ci sia un rapporto lavorativo; il padre ha diritto al congedo anche se la madre è casalinga (e viceversa, ndr); si possono chiedere congedi parentali per quanti figli (anche se in arrivo con adozione o affido, ndr) si hanno.
Visto che si tratta di un congedo lavorativo retribuito è inevitabile che dipenda anche dalla Legge di Bilancio che viene approvata di anno in anno dai Governi in carica. Di seguito, quindi, vedremo come funziona il congedo parentale per il 2024.
Congedo parentale 2024, come funziona e cambia con la legge di bilancio dell’anno
Il congedo parentale in Italia è riconosciuto per 6 mesi a ogni genitore, ma come si legge dal sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il totale complessivo del congedo tra i genitori non può superare i 10 mesi.
Secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio approvata per il 2023, il congedo parentale era retribuito per l’80% rispetto alla normale retribuzione, per un mese aggiuntivo. La copertura dell’indennità all’80% solo per il primo mese, mentre è al 30% per i mesi successivi. Con il piano finanziario previsto per quest’anno, il Governo ha esteso l’indennità più alta per un altro mese ancora. Mese aggiuntivo che sarà fruibile fino al sesto anno di vita del bambino, attenzione però perché per chi lo sfrutta dopo il 2024 si scenderà al 60%.
Quando si parla di concedo parentale bisogna fare attenzione a non confonderlo con il congedo obbligatorio di maternità e paternità. Il primo è facoltativo il secondo, come lascia intendere il nome, è un obbligo per il lavoratori dipendenti. Nel caso delle madri è riconosciuto per 5 mesi, da ripartirsi in diversi modi primo o dopo aver partorito, mentre per i padri sono riconosciuti 10 giorni a figlio. Anche questi sono retribuiti: l’80% dell’ultima busta paga per la madre e il 100% per il padre.
Il confronto con l’Europa
Il congedo parentale e obbligatorio sono da tempo oggetto di discussione. Anche senza andare troppo lontano, l’Italia risulta essere ultima in classifica, tra i Paesi che fa peggio. In Nord Europa i Paesi scandinavi non solo sono i primi ad aver introdotto il diritto, ma prevedono già dagli anni Novanta lo stesso numero di giorni di congedo per i genitori senza possibilità di trasferimento dall’uno all’altro (cosa che in parte, invece, da noi è possibile, ndr).
Anche la Spagna dal 2016 concede egualmente 16 settimane di congedo parentale non trasferibili e con una retribuzione pari al 100%. Al momento in Italia, si sta solo discutendo sull’eventualità dell’approvazione di un congedo parentale totalmente egualitario tra madri e padri.