Lo scorso 23 Novembre l’INPS ha pubblicato il messaggio numero 4143 per chiarire le più recenti novità normative relative alla disabilità.
In data 30 Giugno 2022, il Governo italiano ha introdotto attraverso il decreto legislativo numero 105 alcune novità normative relative alle disabilità. In particolare, le novità riguardano i permessi ed il congedo straordinario di cui possono beneficiare le cittadine ed i cittadini che offrono assistenza a persone che soffrono di invalidità gravi.
Pochi giorni fa, quindi, in data 22 Novembre, l’INPS – Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha prodotto il messaggio numero 4143, pubblicato poi il giorno successivo, per fornire i chiarimenti necessari riguardo alle novità introdotte dal decreto. Tra le più significative risulta eliminato il principio del refente unico dell’assistenza.
In base a ciò, la fruizione dei permessi disciplinati dall’articolo 33 della Legge 104 promulgata nel 1992 potrà ora essere autorizzata per più di un singolo referente. Tuttavia, anche in caso di assegnazione al disabile di più referenti, questi dovranno esercitare le opere di assistenza in giorni differenti ed in modo alternativo e complementare, ma non corrispondente.
Di conseguenza, per periodi per i quali siano già state rilasciate autorizzazioni per la fruizione del permesso massimo mensile di 3 giorni, potranno essere accolte domande di congedo straordinario avanzate da altri referenti per assistere lo stesso disabile grave. La stessa possibilità varrà anche per il prolungamento del congedo parentale oppure delle ore di permesso concesse in alternativa al prolungamento.
Ed ancora altri referenti potranno richiedere e farsi autorizzare domande di fruizione dei tre giorni di permesso, del prolungamento del congedo parentale oppure di ore di permesso alternative ad esso per i mesi in cui risultino già autorizzati periodi di congedo straordinario, sempre relativamente ai casi relativi ad assistenza da garantire a persone che soffrono di disabilità grave.
Anche in questi casi, i referenti non potranno fruire dei benefici durante le stesse giornate in modo corrispondente, bensì soltanto in maniera alternativa e complementare. Ed ora quindi le strutture territoriali dell’Istituto hanno il compito di valutare i provvedimenti già adottati secondo le attuali novità che non siano già passate a sentenza in giudicato o per le quali non sia sopraggiunta la prescrizione del diritto. A riguardo, l’INPS ha anticipato che fornirà nelle prossime settimane un ulteriore messaggio di chiarimento.
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