Congedo biennale, che cos’è, chi può richiederlo e come funziona, scopri tutti i dettagli su questa misura straordinaria retribuita.
In alcuni momenti la vita ci mette davanti a delle scelte, non sempre le cose vanno come ci aspettavamo. Purtroppo potrebbe capitare che un famigliare si ammali, più si va avanti con l’età, più il rischio aumenta. Chi si dovesse trovare in una situazione del genere, può ottenere alcune agevolazioni. Il congedo straordinario biennale, è una misura pensata per chi deve assistere un familiare con disabilità. A permetterlo è la legge, per tutelare i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari. Consiste in un periodo di assenza dal lavoro retribuito al 100%, che può essere richiesto per assistere un familiare con una grave disabilità che dovrà essere riconosciuta e certificata.
Il congedo biennale spetta al coniuge del familiare con disabilità, tuttavia in caso di decesso assenza impossibilità dello stesso il congedo può aspettare anche a un genitore a un figlio o un fratello che la persona disabile. La durata massima per il congedo è di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa. La formula può essere richiesta sia dei lavoratori dipendenti pubblici che privati indipendentemente dal loro contratto di lavoro.
Il congedo si può ottenere in diverse modalità o in maniera continuativa in questo caso il lavoratore si può assentare dal lavoro per un periodo ininterrotto fino ad un massimo di due anni. In alternativa si può accedere alla modalità frazionata, l’assenza dal lavoro in questo caso è prevista per un periodo più breve ci si può assentare infatti diversi giorni sempre fino ad un massimo di due anni complessivi. Il lavoratore dovrà comunicare al proprio datore di lavoro la sua esigenza con un preavviso di almeno 15 giorni.
Durante il periodo di congedo il lavoratore ha diritto a percepire un’indennità pari alla retribuzione fissa e continuativa che dovrà corrispondere a quella percepita nell’ultimo mese prima di iniziare il congedo. Il denaro sarà erogato dal datore di lavoro che otterrà poi un rimborso dall’Inps. Nel frattempo il lavoratore non accumulerà le ferie, non riceverà la 13ª e non potrà incrementare il suo TFR. Ciò nonostante il lavoratore potrà continuare tranquillamente a versare i propri contributi sulle varie retribuzioni e saranno normalmente conteggiati per il calcolo della pensione.
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