In caso di violazione del codice, chi deve pagare la sanzione: il conducente o il proprietario? Che cosa dice la normativa.
Può capitare di prestare la propria vettura a un amico oppure a un familiare. Ma se questi commette una violazione al Codice della Strada, chi è chiamato a risponderne, pagando la sanzione, il conducente o il proprietario del mezzo? Non si tratta di una domanda banale, è invece una situazione che si presenta con frequenza.
La legge distingue con esattezza i casi, individuando le responsabilità secondo le circostanze che si verificano. Questo perché oltre alla sanzione i termini monetari, esiste anche la pena accessoria della decurtazione dei punti dalla patente in caso di particolari infrazioni. Come funziona allora, a chi spetta pagare la multa?
Conducente o proprietario, il responsabile di fronte alla legge
Diciamo immediatamente che la legge prevede la responsabilità di ambedue le persone. Ciò significa semplicemente che l’autorità può richiedere il pagamento della sanzione da entrambi, cioè da chi era effettivamente alla guida del mezzo al momento della violazione, quanto dal titolare effettivo del mezzo. Tuttavia i pagamenti evidentemente non sono due.
La multa resta una sola, chi paga libera l’altro corresponsabile. Ma se nessuno dei due salda la sanzione, il pagamento può essere richiesto a uno o all’altro, in maniera indifferente. Così come la cartella esattoriale può giungere all’uno o all’altro. Si tratta quindi di una responsabilità solidale tra proprietario e conducente. La differenza è se la violazione avviene con contestazione immediata o differita.
Da questo dipende l’iter per il taglio dei punti della patente. Se la contestazione è immediata, il conducente viene multato, il verbale arriverà alla sua abitazione, e subisce il taglio dei punti della patente. Al titolare, invece arriva alla residenza il verbale con la sanzione in denaro da versare, ma non la decurtazione dei punti. Nel caso di contestazione differita (passaggio con il semaforo rosso, accesso alla zona di traffico limitato e così via) le cose sono diverse.
La multa in un caso simile è notificata solo al proprietario della vettura, in quanto per le forze dell’ordine non è possibile conoscere l’identità del conducente. Ma se la multa prevede anche la decurtazione dei punti, il titolare del mezzo è tenuto entro 60 giorni a comunicare alle autorità gli estremi anagrafici del conducente, affinché i punti siano scalati.
Questa comunicazione va fatta anche se il conducente è lo stesso proprietario della vettura. Chi non rispetta questo obbligo rischia una seconda sanzione tra 292 e 1168 euro. Quindi tutte le volte che proprietario e conducente non sono la stessa persona e la polizia identifica il conducente, si verifica la responsabilità solidale.
La legge chiede a ambedue di pagare la multa, cioè l’autorità si rivolge indifferentemente a uno o all’altro per il versamento. Il proprietario comunque può rivalersi sul conducente nel caso abbia dovuto pagare una sua multa. Oppure per evitare di essere considerato responsabile in solido con il conducente, deve dimostrare di non aver potuto impedire il prestito.