Se vivi all’interno di un condominio e la pace del silenzio è rara, devi sapere che puoi rimediare chiedendo un risarcimento per i danni.
La legge prevede che l’abitante di un condominio possa tutelarsi nei confronti dei rumori molesti provocati da altri condomini. Non mancano situazioni di litigio all’interno di un edificio con più appartamenti e più abitanti: i motivi che più spesso scatenato le controversie riguardano proprio odori, rumori e calore causati dagli altri.
Quando ci si trova giornalmente a dover fronteggiare disturbi intensi e continuativi della quiete, i quali superano quella che è chiamata “soglia di tollerabilità” dell’individuo, si può agire legalmente e chiedere un risarcimento dei danni.
La giurisprudenza non ha fissato un limite specifico per quanto riguarda la soglia di tollerabilità, in quanto condizionata da diversi fattori ambientali e dalle abitudini della singola zona. Ad esempio, tra i fattori ambientali può influire la densità di popolazione: è più normale che una zona ampiamente frequentata sia più rumorosa di una zona residenziale di campagna.
Per sapere quando è il caso di agire contro i rumori molesti, bisogna far affidamento al regolamento condominiale: al suo interno sono specificate le ore di silenzio obbligatorio per rispetto del riposo degli altri condomini. Si tratta, solitamente, delle ore del primo pomeriggio, di quelle notturne, di mattina presto e i giorni festivi.
Qualora un abitante del condominio dovesse violare queste norme in maniera ripetuta nel tempo, allora gli altri possono confrontarsi con l’amministratore di condominio per segnalare la problematica (vedi come ci si muove in un condominio in caso di assenza dell’amministratore). Quest’ultimo si occuperà di imporre al condominio il rispetto del regolamento tramite sollecitazione informale.
Qualora questo non dovesse bastare, il vicinato può rivolgersi direttamente al tribunale per prendere due diversi provvedimenti: l’inibitoria (l’ordine di cessazione della condotta rumorosa) o il risarcimento del danno. La denuncia per disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, così come stabilito dall’art. 659 del Codice Penale, può portare la persona denunciata a dover pagare una multa fino a 309 euro. Rischia, in aggiunta, una condanna all’arresto fino a tre mesi di tempo, in base alla portata dell’accusa per la quale viene ritenuta colpevole.
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