Questione lavoro nel nostro paese. A breve si riparte con un nuovo grande concorso per insegnanti. La scuola attende.
Quello vissuto al momento è di certo uno dei periodi più intensi in assoluto, per quel che riguarda il mondo del lavoro, degli ultimi decenni. La situazione appare più che mai positiva. Al centro di tutto le tantissime offerte di lavoro che arrivano praticamente da ogni parte, da ogni ambito. Il settore pubblico e quello privato, ormai, fanno a gara per accaparrarsi i profili migliori disponibili, in qualche modo sul mercato.
Uno degli ambiti preferiti in assoluto dalla schiera di candidati che a ogni concorso pubblico, in questo caso, si, si parla di settore pubblico, è lì presente per provare a scalare la spesso insuperabile montagna costituita della stessa selezione. Per quel che riguarda la scuola, oggi, le cose in qualche modo vanno per il meglio. Le opportunità, infatti, sono più che mai consistenti.
I concorsi in vista per il comparto insegnanti, sono al momento due. I bandi specifici, tra i quali uno straordinario e uno ordinario, provvederanno a mettere a disposizione delle varie strutture su tutto il territorio nazionale la bellezza di 6.428 nuovi insegnanti che ormai da molto tempo attendono un nuovo concorso.
In particolare il riferimento è agli insegnanti di religione, ai quali lo specifico concorso è dedicato. L’attesa per gli insegnanti di religione cattolica è tutta per il 2024 dopo anni di rimandi. I due bandi precedentemente citati porteranno dunque all’assunzione di circa 7mila profili in tutto il paese.
Tra i posti in questione, il 70% sarà destinato al concorso straordinario, mentre il 30% a quello ordinario. A partecipare al concorso straordinario saranno i docenti con almeno 3 anni di servizio. Per annualità di servizio si intende un periodo di almeno 180 giorni. In merito ai requisiti richiesti per entrambi i livelli la situazione resta invariata.
Si richiede, infatti, un titolo accademico in teologia o in altra discipline riguardanti la sfera ecclesiastica. Tali titoli dovranno essere stati conferiti ca facoltà approvate dal Vaticano. Altro requisito possibile è l’attestato di compimento di un corso di studi teologici presso un seminario maggiore. Infine, una laurea magistrale in scienza religiose, anche in questo caso conseguita presso un istituto approvato dal Vaticano.
Per la scuola di infanzia e privata, possono invece ambire a diventare insegnanti di religione, sacerdoti, diaconi o religiosi con tanto di qualifica riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana, oltre che i docenti in possesso di un master riconosciuto dalla stessa conferenza, prima citata.
In quanto alla prova scritta si potrebbe trattare di un questionario da 50 domande a risposta multipla nei seguenti ambiti: pedagogico, metodologico didattico, lingua inglese, informatico, psicopedagogico. L’opportunità, insomma, è di quelle da cogliere al volo.
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