Nel lungo braccio di ferro sulle concessioni balneari, arriva adesso la presa di posizione dell’Antitrust che chiede un’accelerata ai Comuni.
In queste settimane, l’Italia sta affrontando una situazionecomplessa riguardante le concessioni balneari, scadute a dicembre 2023. L’Unione Europea sta facendo pressione per un intervento tempestivo, sfruttando la direttiva Bolkestein per semplificare le procedure. Incredibilmente, manca ancora una soluzione mentre invece sono ben evidenti i gesti eclatanti, come lo sciopero dei balneari di qualche giorno fa.
Centinaia di migliaia di turisti, infatti, venerdì 9 agosto hanno trovato gli stabilimenti chiusi, con braccia incrociate per un paio di ore: si attende la replica della protesta anche per il prossimo lunedì 19 agosto, quando i balneari si fermeranno per quattro ore, e infine il 29 agosto, quando la serrata durerà qualche ora in più. La situazione, insomma, sembra avere una soluzione non proprio vicina e lineare.
I balneari italiani aspettano una risposta dal governo Meloni, che potrebbe concedere una mini proroga per consentire perizie e indennizzi adeguati. Allo stesso tempo, almeno stando a sentire gli annunci, l’esecutivo sembra avere le idee chiare sul da farsi. Quello che è evidente è che lo scontro che si è acceso nelle scorse settimane, continua a essere molto aspro e le posizioni eterogenei e lontane.
In queste ore, arriva quindi un’altra presa di posizione, che appare molto netta e che condanna le perdite di tempo sul rinnovo delle concessioni balneari, scadute appunto da mesi, che peraltro stanno creando anche qualche disagio in più ai vacanzieri ferragostani, e non solo per gli scioperi. Infatti, con una nota, l’Antitrust ha sollecitato l’adozione di modalità competitive per l’assegnazione delle concessioni demaniali.
La critica è in particolare alle proroghe automatiche che violano i principi di concorrenza e creano ingiuste rendite di posizione. C’è anche un’ulteriore richiesta, affinché tutte le nuove concessioni siano assegnate entro il 31 dicembre 2024, criticando la tendenza delle amministrazioni locali a estendere le concessioni senza avviare procedure di gara, in contrasto con il diritto dell’Unione Europea.
L’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, infine, ha ribadito che da adesso in poi le proroghe tecniche saranno ammissibili solo per il tempo strettamente necessario a completare le gare. Vedremo se – in seguito a questa precisa presa di posizione – assisteremo a un nuovo tipo di valutazioni e di interventi da parte di chi è chiamato a rinnovare le concessioni balneari.
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