Arriva la legge sull’intelligenza artificiale, ecco in cosa consiste nel dettaglio, la decisione dell’Unione Europea.
Oggi come oggi, la nostra vita è sempre più a contatto con la tecnologia e con l’intelligenza artificiale, in alcuni ambiti questo strumento, ci semplifica diverse attività quotidiane ed è molto comodo. Tuttavia si tratta di una questione controversa, sotto certi punti di vista. L’Unione Europea, si è esposta riguardo l’intelligenza artificiale, ed è arrivata la legge ufficiale riguardo l’argomento. Proprio giovedì 1 agosto è entrato in vigore l’AI Act, una legislatura che riguarda proprio l’intelligenza artificiale, questo atto era già in lavorazione dal 2021. In seguito con il rilascio di ChatGPT, non urgenza di prendere una decisione è arrivata.
Ciò che si è andato ad analizzare, è l’utilizzo da parte di alcune aziende che utilizzano l’AI per diverse attività, in questo caso bisognerà effettuare un’adeguata valutazione e mitigazione del rischio, fornendo dati di addestramento di alta qualità e registrare le attività di routine. Il nuovo ufficio per l’intelligenza artificiale a Bruxelles, si occuperà proprio di esaminare diverse misure per ciascuna azienda, per garantirne la conformità. Nell’occhio del ciclone, ci sarebbero dunque proprio le aziende che utilizzano l’intelligenza artificiale per attività considerate ad alto rischio. Ad essere incluse in questo genere di operazioni, sarebbero tutte quelle attività che includono l’applicazione di intelligenza artificiale in dispositivi medici, prestiti bancari e veicoli a guida autonoma.
In alcuni contesti, l’uso dell’intelligenza artificiale è considerato inaccettabile, dunque è vietato dalla legge, si tratta di tutti quegli ambiti in cui i sistemi di punteggio sociale, che classificano i cittadini dell’Unione Europea, in base ai loro dati personali. Sono chiamati in causa anche gli algoritmi che riconoscono le emozioni di un cittadino, al momento questi in particolare sarebbero considerati inaccettabili.
Non sono mancate le critiche riguardo l‘approccio dell’Unione Europea e alla nuova regolamentazione riguardo l’intelligenza artificiale, tuttavia non sono mancati neppure i sostenitori delle decisioni che sono state prese. Ad esempio Eric Loeb, vicepresidente esecutivo per gli affari governativi di Salesforce, si è dimostrato d’accordo e sostiene che bisognerebbe dare priorità allo sviluppo e l’implementazione sicura della tecnologia e ha specificato che la sicurezza informatica dovrebbe essere garantita.
Al momento i modelli di intelligenza artificiale generativa open source, avrebbero poca o nessuna regolamentazione. Alcuni software di intelligenza artificiale appartenenti ai giganti tecnologici statunitensi, hanno ricevuto diverse critiche per la violazione delle leggi internazionali sul copyright ad esempio. Ad essere ignorate sarebbero anche diverse normative europee sulla privacy. Per queste ragioni l’UE ha deciso di correre ai ripari, il mancato rispetto di tale legge comporterà una multa fino a 35.000 €, o al 7% del fatturato globale dell’azienda.
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