Pasqua e Pasquetta, quali sono le voci che compaiono in busta paga per i pagamenti. Quello che c’è da sapere.
Le festività primaverili da poco concluse corrispondono per alcune categorie di lavoratori a delle retribuzioni particolari. Non tutti i lavoratori dipendenti hanno goduto della Pasqua e della Pasquetta come riposo. Se molte categorie non hanno lavorato durante queste ricorrenze, per diverse altre i giorni di Pasqua e Pasquetta sono stati giorni come tutti gli altri. Così scuole, uffici pubblici, molti esercizi commerciali sono rimasti chiusi.
Hanno consentito una breve pausa dalla attività per i dipendenti impiegati, ma diversi altri settori hanno continuano il lavoro sia per quanto riguarda il pubblico, sia per il mondo del privato. Basta pensare alla sanità, ai trasporti, alla forze dell’ordine con il personale in servizio, o per il privato a il comparto della ristorazione, dell’ospitalità alberghiera, del turismo con il personale al lavoro. La distinzione è anche tra chi ha paga sulla base dell’orario svolto è chi invece gode di un fisso mensile
A questo punto con le festività di Pasqua e Pasquetta ormai trascorse è quindi lecito domandarsi cosa si troverà in busta paga. Ci si domanda i come i datori di lavoro retribuiranno il servizio durante le giornate festive. La cosa da dire immediatamente è che le giornate di Pasqua e Pasquetta, come altri giorni festivi, se lavorate, danno diritto a retribuzioni con una maggiorazione sulla paga normale.
Dunque un lavoro festivo dà al lavoratore una retribuzione superiore a quella solita. Le paga è però diversa tra chi lavora in un festivo e chi no. Questi ultimi non avranno quote aggiuntive in busta paga o trattamenti economici diversi dal solito. E questo vale per la Pasqua quanto per la Pasquetta. Quando le festività sono godute e non si è prestata attività lavorativa, i datori di lavoro sono tenuti a versare ai propri dipendenti la normale retribuzione giornaliera, rapportata a un importo pari a 1/6 dell’orario settimanale contrattuale o all’orario di legge.
Quando invece le festività sono effettivamente lavorate le cose cambiano. In questo caso vi è un’ulteriore maggiorazione. Oltre alla paga giornaliera sono infatti calcolate le ore effettivamente impegnate nell’attività lavorativa, con una maggiorazione che corrisponde a quanto previsto dai Contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) per categoria .
Una specificazione va aggiunta per i lavoratori pagati in maniera fissa e non in base all’orario di lavoro. In questo caso l’importo fisso già comprende le festività comprese nel periodo pagato. Ma se si lavora effettivamente durante le feste è riconosciuta una maggiorazione. Invece il giorno festivo ricorre di domenica, in busta paga è riconosciuto un importo pari a 1/26, se non si lavora.
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