Oggi più che mai creare password forti è fondamentale per la propria sicurezza digitale, tuttavia in molti continuano a commettere errori grossolani realizzandole così. Lo fai anche tu?
Siamo completamente, totalmente e smisuratamente immersi nelle nostre stesse password. Così tante che finiamo, puntualmente, per dimenticarcele. O peggio: le omologhiamo, così da ricordarle facilmente, ma esponendoci pericolosamente. Nel vasto mondo digitale in cui viviamo, infatti, questi codici di sicurezza sono la prima linea di difesa per proteggere la nostra vita ormai completamente riversata nel contesto digitale.
Scegliere le password giuste è dunque fondamentale per preservare la sicurezza dei nostri account e delle nostre informazioni personali. Tuttavia, nonostante la crescente consapevolezza sulla sicurezza informatica e le tante violazioni in termini di privacy e con frodi economiche sui conti correnti, molti utenti continuano a sottovalutare l’importanza di creare password robuste e uniche. E’ come decidere, a parità di condizioni, di proteggere casa propria con una porta di legno leggero piuttosto che una blindata a più giri.
Le nostre password sono infatti la chiave per accedere ai nostri account online, che contengono una miriade di informazioni sensibili, come dati bancari, comunicazioni personali e documenti importanti. Se le nostre password sono deboli o facili da indovinare, ci si espone pericolosamente alla mercè di qualsiasi malintenzionato di turno. E a tal proposito un nuovo studio non rilascia indicazioni incoraggianti per quanto riguarda il contesto italiano, soprattutto a ridosso di Sanremo.
Cosa c’entra il festival della musica italiana con la sicurezza digitale di ognuno di noi? L’ispirazione che ne viene. Perché secondo un recente studio condotto da NordPass sembrerebbe che milioni di utenti continuino a scegliere le proprie password prendendo ispirazione da fonti musicali, Sanremo compreso. Molte delle password più comuni utilizzate durante l’anno e destinate a crescere in questo includono parole legate ad artisti o canzoni eseguite durante il Festival magari affiancate appena da uno zero o un uno, il che le rende praticamente individuabili subito dagli esperti di informatica.
Emerge inoltre che come password vengono utilizzate anche proprio i nomi dei cantanti in gara. Nomi e cognomi o anche soltanto il nome: un gioco da ragazzi se qualcuno sta provando a far breccia nel proprio account con gli strumenti e le conoscenze giuste. Si consiglia di usare piuttosto altri riferimenti per creare dei lucchetti di protezione solidi. La lunghezza per esempio, perché l’estensione di almeno 12 caratteri rende più difficile indovinare o decifrare, una combinazione maiuscole e minuscole con numeri interni e caratteri speciali evitando luoghi comuni come nomi di figli, città di nascita o residenza o cose simili facilmente reperibili.
Inoltre, come già dicevamo, non uniformare le password: se una venisse compromessa, così facendo, gli altri account rimarrebbero al sicuro. E’ consigliato infine di segnarle tutte su un foglio cartaceo ben protetto a casa propria. Segnarle tutte sul proprio cellulare sarebbe un rischio per esempio: se riuscissero ad entrare, avrebbero le chaivi per tutti gli altri passaggi.
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