Può un figlio comprare casa dai suoi genitori? Ovviamente sì; cerchiamo di fare chiarezza sulla procedura da seguire, gli atti da stilare e le tasse da pagare.
L’acquisto della prima casa è un passo importante e che sogno sarebbe quello di poter mettere la firma e rendere propria la casa dove si è cresciuti, ma è possibile per un figlio l’acquisto della casa dai propri genitori?
La legge italiana non lo vieta; nel senso che non è necessario aspettare la loro morte per entrarne in possesso. Si può avviare una procedura di acquisizione -senza considerare la possibilità della donazione da parte dei genitori- a patto però che si paghi il giusto prezzo e cioè che la casa sia acquistata a quello che è il valore di mercato.
È importante, quindi, far valutare da esperti come un agente immobiliare ma anche un notaio, l’immobile che si vuole vendere al figlio. Si tratta di una procedura necessaria da eseguire soprattutto se si hanno più figli; vendere svalutando l’immobile al proprio figlio, per quanto nobile possa sembrare l’atto, potrebbe portare all’impugnazione del contratto da parte degli altri figli e all’annullamento dello stesso. Insomma per tutelarsi e rendere legittimo l’acquisto, è importante seguire questa parte della procedura, proprio come se si vendesse a parti terze.
Una volta stabilito quello che è il prezzo di vendita, il figlio che decide di comprare la case dei suoi genitori può anche richiedere un mutuo per l’acquisto tra parenti che però è assegnato solo a determinate e precise condizione.
Come qualsiasi mutuo, il richiedente deve presentare un reddito certificato e quindi una garanzia di reddito che permetta di pagare le rate del mutuo. A questo punto, le banche generalmente erogano il mutuo per la compravendita di un immobile tra parenti fino al 70% del prezzo concordato.
Il vero risparmio in compravendite del genere avviene con le tasse. La legge italiana in vigore, infatti, per le compravendite di immobili tra genitori e figli permette di risparmiare il pagamento delle tasse di donazione, dell‘imposta ipotecaria, dell’imposta di registro e dell’imposta catastale. A questo si aggiunge poi anche la riduzione al costo totale dell’operazione del passaggio di proprietà, che si riduce a soli interessi di mutuo.
Una volta acquisita la casa restano invariato il pagamento delle altre tasse previste per gli immobili, come la TARI, da dividere con i genitori se l’acquisto è avvenuto a metà anno, oppure dell’IMU se la compravendita ha riguardato l’acquisto di una seconda casa.
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