Non tutti lo sanno, ma esiste il conto corrente condominiale: vediamo insieme in cosa consiste, a chi è rivolto e se conviene.
Il conto corrente condominiale è un argomento importante per chi vive all’interno di un condominio. Viste le varie quote che gli inquilini devono versare per le spese condominiali, la gestione dei fondi deve essere effettuata in un’ottica di trasparenza. Questo aspetto, disciplinato dalla legge, viene gestito principalmente dall’amministratore di condominio, il quale ha il compito di garantire la manutenzione del condominio e di gestire anche eventuali interventi. Per questo, c’è la possibilità di avere un conto corrente condominiale. Vediamo subito di cosa si tratta.
Conto corrente condominiale: tutto quello che c’è da sapere
L’amministratore di condominio ha il ruolo di gestire i fondi condominiali, un compito che richiede una serie di procedure e attenzioni specifiche. Dopo aver accettato la nomina, deve recarsi presso l’istituto bancario o postale dove è aperto il conto corrente condominiale per sottoscrivere un contratto o aprire un nuovo conto, se necessario. Ma cosa comporta esattamente questo conto e chi può accedervi?
Il conto condominiale è un conto intestato al condominio, utilizzato per gestire le entrate e le uscite di denaro relative alle spese condominiali. È uno strumento fondamentale per l’amministrazione e che gli consente di effettuare pagamenti per le spese di manutenzione e altre transazioni necessarie per il condominio. Secondo il Codice Civile, l’amministratore è tenuto a versare tutte le somme ricevute dai condomini su questo conto, che deve essere intestato esclusivamente al condominio.
L’apertura del conto corrente condominiale non richiede un’approvazione di un’assemblea condominiale, ma l’amministratore può comunque far presente ai condomini della necessità di aprire un conto corrente ed eventualmente richiedere un incontro per mettere la cosa a verbale. L’amministratore ha anche il potere di delegare una terza persona a operare sul conto corrente del condominio, a meno che il regolamento condominiale non lo vieti.
Un aspetto importante riguarda l’uso dei contanti all’interno del condominio. Sebbene la contabilità condominiale debba essere tracciabile e transitare obbligatoriamente attraverso il conto corrente, i condomini hanno comunque il diritto di pagare le rate condominiali in contanti. In questo caso, l’amministratore deve incassare le somme e versarle sul conto corrente, mantenendo una precisa contabilità di ogni operazione.
Nel caso in cui il condominio non abbia un amministratore, può comunque aprire un conto corrente delegando uno degli abitanti del palazzo o un terzo soggetto. L’assemblea condominiale deve dare il suo parere positivo sull’apertura del conto e attribuire una delega affinché un rappresentante del condominio possa sottoscrivere il contratto presso la banca scelta.
Un aspetto importantissimo riguarda l’accesso dei condomini alle informazioni relative al conto corrente. Ogni condomino ha il diritto di richiedere all’amministratore la tracciabilità del conto bancario, visionando la lista dei movimenti e agli estratti conto, ma i condomini non possono effettuare spese con il conto corrente condominiale. Nel caso in cui l’amministratore non adempia correttamente ai suoi doveri, i condomini hanno il diritto di richiedere la documentazione di cui hanno bisogno e, se necessario, possono anche agire legalmente per garantire il rispetto delle normative e la trasparenza nella gestione del conto corrente condominiale.